Il CdA dell’Inter ha approvato oggi il bilancio del club nerazzurro per quanto riguarda l’esercizio 2022/23, chiuso con una perdita di 85 milioni di euro, in miglioramento di circa 55 milioni rispetto al rosso di 140 milioni al 30 giugno 2022. Dati in miglioramento ma sul quale, come noto, pesano in particolare le cifre legate agli oneri finanziari.
Si tratta di una quota che anche nel 2022/23 ha pesato per circa 40/50 milioni sul conto economico del club nerazzurro, in larga parte legata al bond da 415 milioni emesso dalla società nel gennaio 2022 con scadenza nel 2027 (di cui tra l’altro una piccola parte è stata sottoscritta dal fondo Oaktree). Rispetto alla perdita di 85 milioni su cui pesano appunto in particolare gli interessi, la perdita operativa (ovverosia legata ai soli ricavi e costi, di fatto il risultato della gestione ordinaria senza oneri finanziari e tasse) per l’Inter nella stagione 2022/23 è stata così pari a circa 40 milioni di euro, su cui ha pesato in positivo la corsa fino alla finale di Champions League (con ricavi per 100 milioni dalla sola UEFA) con impatto sui ricavi da stadio (per complessivi 80 milioni), ma in negativo i mancati ricavi dalla sponsorizzazione con Digitalbits per complessivi 30 milioni di euro bonus compresi.
Una perdita che, almeno a livello operativo, potrebbe avvicinarsi al pareggio se non addirittura all’utile (senza appunto considerare il peso degli interessi) nel corso della stagione in corso. A partire dall’ulteriore taglio in termini di costi della rosa arrivato con il mercato (intorno al -10% con un risparmio intorno ai 25/30 milioni come stimato da Calcio e Finanza) mantenendo comunque una squadra competitiva visto anche l’avvio della stagione, oltre ai rinnovi delle partnership sulla maglia con Nike e Paramount+ e il nuovo accordo con U-Power (con la maglia che nel 2023/24 varrà in termini di ricavi circa 50 milioni rispetto ai 22,5 milioni circa del 2022/23, senza considerare Digitalbits) e inoltre la crescita delle plusvalenze, passate dai circa 30 milioni del 2022/23 a oltre 70 milioni nel 2023/24.
Saranno poi i risultati in campo a fare il resto: il miglioramento della posizione in classifica rispetto al 2022/23 in Serie A potrebbe aumentare ulteriormente i ricavi da diritti tv del campionato, andando ad impattare l’eventualità di minori ricavi dalla Champions League. In tal senso, l’ad dell’Inter Giuseppe Marotta, nei giorni scorsi, aveva spiegato che il club nerazzurro precauzionalmente nel budget per la stagione in corso aveva previsto l’eliminazione ai gironi di Champions con la “retrocessione” in Europa League: in questa ipotesi i ricavi dalle coppe europee sarebbero pari a 55 milioni, mentre la qualificazione in Champions agli ottavi può valere un minimo di 61,3 milioni e arrivare ai quarti può valere un minimo di 72,5 milioni.
Gli altri ricavi e la riduzione dei costi, quindi, potrebbero impattare positivamente rispetto a un percorso “ridotto” in Europa, portando l’Inter verso un utile a livello operativo nella stagione 2023/24, tema che può impattare non solo sulla gestione ordinaria ma anche sul valore della società. Sul futuro, poi, resta in ballo comunque la questione degli interessi e dell’indebitamento, ovverosia se la proprietà deciderà di intervenire per ridurre i debiti con una operazione straordinaria e quindi a sua volta impattare positivamente sul peso degli interessi annui a bilancio.