Sono state eseguite dalla Guardia di Finanza alcune perquisizioni in diversi studi legali nell’ambito dell’inchiesta della procura di Torino legata all’eredità di Gianni Agnelli.
La lente degli inquirenti, sulla scorta degli elementi via via emersi durante l’indagine sull’eredità di Marella Caracciolo, si è focalizzata sulle operazioni che dal maggio 2004 al febbraio 2019 hanno determinato la variazione della composizione della compagine sociale della cassaforte Dicembre Societa Semplice, avente attualmente come soci i tre fratelli Elkann e posta al vertice della catena societaria di controllo della holding Exor.
In questo contesto, in base alle ricostruzioni dei pm, «i contratti con i quali Marella Caracciolo ha ceduto, nel maggio 2004, ai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann la nuda proprietà di circa il 40% delle quote della predetta società, riservando per sé il diritto di usufrutto, sono risultati, secondo la prospettazione accusatoria, affetti da anomalie».
Anomale che, sempre secondo la procura piemontese, riguardano sia «il profilo documentale, poiché la documentazione di riferimento è risultata carente degli originali, incompleta, alterata o falsificata», sia quello della «regolamentazione dei rapporti finanziari tra le parti, essendo emersi indizi concreti circa l’assenza dell’effettivo pagamento del prezzo delle quote, con conseguente ricostruzione della reale titolarità, nel tempo, quote della Dicembre che potrebbe condurre a determinare una maggiore imposta sulle successioni e donazioni (nell’ambito del reato di truffa in danno dello Stato)».