Eredità Agnelli, perquisizioni sulla cessione di quote della Dicembre

La nuova ipotesi di reato è quella di falso ideologico sulla «declaratoria relativa alla composizione e struttura della Dicembre».

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John Elkann (Foto: Nicolò Campo / Insidefoto)

Perquisizioni in alcuni studi legali sono state eseguite dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della procura di Torino legata all’eredità di Gianni Agnelli. L’operazione è stata autorizzata da un Gip e si è svolta alla presenza di esponenti del Consiglio dell’ordine degli avvocati.

Falso ideologico sulla «Declaratoria relativa alla composizione e struttura della Dicembre società semplice» del 30 giugno 2021 e depositata nell’Ufficio del registro delle imprese. Questa la nuova ipotesi di reato su cui stanno operando i pubblici ministeri nell’ambito del procedimento che ruota intorno all’eredità dell’Avvocato Agnelli.

La Dicembre è la cassaforte della famiglia, attraverso cui l’avvocato Gianni Agnelli controllava l’impero e attraverso cui oggi John Elkann controlla, attraverso anche la Giovanni Agnelli Bv, la maggioranza di Exor, la holding che è azionista di maggioranza tra le altre di JuventusFerrari e Stellantis. Gli inquirenti subalpini si sono focalizzati sulle operazioni che fra il 2004 e il 2019 hanno determinato la sua composizione attuale: i soci sono i fratelli John (per il 60%) Lapo e Ginevra Elkann, nipoti di Gianni Agnelli.

L’ipotesi d’accusa è che i contratti con i quali la loro nonna, Marella Caracciolo, moglie dell’Avvocato, cedette nel maggio 2004 la nuda proprietà di circa il 40% delle sue quote – riservando per sé il diritto di usufrutto – fossero stati viziati da una serie di anomalie e irregolarità. La documentazione di riferimento, secondo gli accertamenti dei Pm e della guardia di finanza, non è completa e in alcuni casi ha portato a far sorgere il sospetto di alterazioni e falsificazioni.

La procura si sta concentrando su questo aspetto non per intervenire sulla compagine societaria, ma per verificare la sussistenza del reato di truffa ai danni dello Stato in relazione al pagamento delle tasse e, alla morte di Marella, avvenuta nel febbraio del 2019, all’ammontare dell’imposta di successione da versare.