Un dipendente nasconde spese per 154 mln: Macy’s rimanda la trimestrale

Non un momento positivo per la grande catena di grandi magazzini che ha visto una contrazione delle vendite e il proprio titolo perdere quasi il 20% del proprio valore in questo 2024.

Macy's
(Image credit: Depositphotos)

Macy’s, la grande catena di grandi magazzini famosa in tutto il mondo, ha annunciato che la pubblicazione dei risultati dell’ultimo trimestre sarà posticipata. Il motivo? La scoperta di moltissime irregolarità contabili da parte di un singolo dipendente.

Come riporta la CNN, questo dipendente ha deliberatamente nascosto spese per un totale di circa 154 milioni di dollari (al cambio attuale, 147 milioni di euro) nel corso di quasi tre anni. La persone in questione, il cui nome non è stato ancora divulgato, è stata rimossa dal suo incarico e non lavora più per Macy’s.

Secondo la ricostruzione, momentanea, fatta dalle indagini interne dell’azienda, l’ex dipendente avrebbe «intenzionalmente effettuato registrazioni contabili errate» per nascondere le spese relative alle consegne di piccoli pacchi. Il giro di affari, per quanto riguarda le consegne, di Macy’s ammonta a 4,15 miliardi di euro, ma l’azienda ha ritenuto gli errori sufficientemente significativi da giustificare il rinvio della pubblicazione del rapporto completo al prossimo 11 dicembre. Tuttavia, Macy’s ha aggiunto che non ci sono indicazioni che le registrazioni contabili errate abbiano avuto un impatto sulla gestione della liquidità o sui pagamenti ai fornitori. Inoltre, le indagini interne non hanno evidenziato fino a questo momento altre persone coinvolte.

Nonostante le rassicurazione di Macy’s, il titolo della holding statunitense deve fare i conti con una perdita del 20% del proprio valore nel solo 2024. Ieri, Macy’s ha pubblicato un rapporto preliminare sugli utili, rivelando un calo delle vendite trimestrali del 2,4%, scese a 4,4 miliardi di euro, attribuito alla debolezza dei canali digitali e alla scarsa domanda per i prodotti invernali, dato l’autunno insolitamente caldo negli Stati Uniti. Proprio per questo, sono già stati individuati circa 100 negozi fisici da chiudere. Una mossa che ha permesso agli altri negozi di registrare performance migliori, ma comunque i dati sulle vendita sono in discesa, anche se in maniera contenuta.

Per quanto riguarda invece Bloomingdale’s, il marchio di fascia alta del gruppo, ha ottenuto risultati migliori, con un aumento delle vendite dell’1,4%. Anche Bluemercury ha registrato una crescita, con vendite in aumento del 3,2%. Lo storico retailer, fondato 165 anni fa, a luglio ha rifiutato proposte di acquisizione da parte di investitori privati, scegliendo invece di perseguire una strategia interna per rilanciare la catena.

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