Napoli, stadio a Bagnoli: il sindaco Manfredi stoppa l'idea di De Laurentiis

Dopo le dichiarazioni del patron azzurro, ecco la risposta del primo cittadino della città partenopea che ribadisce: «La priorità è la ristrutturazione del Maradona».

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Aurelio De Laurentiis (Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

Nella giornata di giovedì, a sorpresa, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha prospettato uno spostamento di stadio e centro d’allenamento a Bagnoli, scartando definitivamente l’opzione ristrutturazione per il Maradona. Un percorso di 30 mesi, fra bonifica e costruzione dei due impianti (più attività collaterali) con la posa della prima pietra a 18 mesi dall’approvazione del progetto.

Come riporta l’edizione odierna del La Repubblica-Napoli, a smorzare gli animi e lo scatto in avanti del patron azzurro ci ha pensato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Il primo cittadino della città partenopea è stato sorpreso dalle parole di De Laurentiis, con cui si era sentito proprio la sera di giovedì sul tema. «La priorità è lo stadio Maradona», la risposta secca all’annuncio di De Laurentiis. Ovviamente nelle prossime settimane continuerà il dialogo tra le parti che va avanti dalla amministrazione precedente guidata da Luigi De Magistris.

Infatti, i dubbi e le osservazioni di Manfredi non mancano, come ha sottolineato lui stesso: «In primo luogo i tempi delle bonifiche sono più lunghi rispetto a quanto è stato detto (De Laurentiis ha parlato di 18 mesi per questa specifica fase, ndr). Proprio ieri abbiamo definito in maniera dettagliata il cronoprogramma assieme al ministero e a Invitalia, perché parliamo di un sito di interesse nazionale. Sarebbe un’operazione complessa, in quanto là già esiste un piano urbanistico con delle destinazioni d’uso già definite» .

«La proprietà dei suoli non è del Comune ma è di Invitalia – ha continuato il primo cittadino -. In tre-cinque anni i lavori dovrebbero essere consegnati, perché giovedì il ministero dell’Ambiente ci ha comunicato la rimodulazione dei fondi e tra aprile e maggio si dovrebbe procedere con le bonifiche di tutta la zona fondiaria e del parco urbano». Ed ecco il tema Maradona: «Esiste una norma, che è la legge sugli stadi, che dà un percorso già definito, dal punto di vista procedurale, per quanto riguarda gli accordi fra i Comuni e le società sportive per la ristrutturazione degli impianti: credo che la via maestra sia il restyling del Maradona. C’è la massima disponibilità da parte nostra e del governo. C’è un tema tecnico sulla coesistenza tra lavori e uso dello stadio ma sono scelte che riguardano le tecnologie e le modalità di progetto. Saranno poi i tecnici a discutere. La nostra disponibilità c’è tutta, ma la scelta prioritaria, ribadisco, è il Maradona».

«Personalmente sono molto titubante sull’ipotesi Bagnoli, non solo per i problemi di viabilità annessi al raggiungimento dell’area, ma altresì per i tempi della bonifica che non sono quelli indicati dal Calcio Napoli – afferma, in una nota, il capogruppo Pd al Comune, Gennaro Acampora -. E sono contrario all’immagine di uno stadio piccolo, magari solo per cittadini elitari. La strada principale da seguire deve essere il restyling del Maradona» . Più possibilista, invece, Gennaro Esposito, presidente della commissione Sport: «L’idea di fare un nuovo stadio a Bagnoli può essere interessante e potrebbe anche andare avanti velocemente. Ovviamente vanno fatte tutte le verifiche sulla fattibilità della proposta».

Infine, dopo i tanti proclami di De Laurentiis, che nei mesi scorsi ha dichiarato di avere più di un progetto possibile per la ristrutturazione del Maradona, ma in Comune non ne è arrivato nemmeno uno, e dopo le dichiarazioni di giovedì del patron del Napoli, si può intuire il perché. Infatti, l’unico piano protocollato risale proprio alla giunta dell’ex sindaco Luigi de Magistris, ma è un progetto già bocciato dalla nuova amministrazione. Intanto la scelta delle città, con i propri stadi, che ospiteranno le partite di EURO 2032 (co-organizzato con la Turchia) si avvicina e Napoli rischia di perdere terreno importante rispetto alle sue “avversarie”.