Nella giornata di ieri il CdR Rai, insieme alla Fiduciaria di Milano di RaiSport, ha pubblicato una nota dove ha espresso tutto il suo disappunto per la mancata trasmissione in chiaro della finale degli Australian Open che ha visto trionfare l’italiano Jannik Sinner.
Infatti, la finale del primo Slam della stagione tennistica, è andata in onda solo a pagamento su Eurosport, registrando il record di ascolti per il canale di Warner Bros. Discovery. A differenza delle finali di Champions ed Europa League della scorsa stagione, con due italiane coinvolte, la finale di uno dei quattro Slam non è inclusa nella lista di eventi sportivi di interesse nazionale stilata dall’AgCom, che prevede che gli eventi in questione debbano essere trasmessi in chiaro (alcuni in diretta integrale, altri anche in diretta parziale o differita). Ma qualcosa potrebbe presto cambiare.
L’AgCom, infatti, sta spingendo al fine di aggiornare questo elenco di eventi che è rimasto immutato dal 2012 (non include nemmeno la finale di Conference League, visto che all’epoca non esisteva la terza competizione europea organizzata dalla UEFA). «È venuto il momento di aggiornare la lista degli eventi perché con Sinner il tennis italiano è cambiato», ha sottolineato il commissario AgCom Massimiliano Capitanio sui suoi canali social.
Ma a chi spetta questo compito? Allo stato attuale, in base al nuovo testo unico dei servizi di media audiovisivi, la competenza in materia è del ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato attualmente da Adolfo Urso, che avrebbe già fatto sapere di essere disponibile a intervenire in vista di altri tornei del Grande Slam: il Rolando Garros in programma dal 26 maggio al 9 giugno e Wimbledon (1-14 luglio).
Come si legge infatti all’articolo 33 del “Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici”, «il Ministero, sentita l’Autorità, compila una lista degli eventi, nazionali e non, considerati di particolare rilevanza per la società, dei quali i fornitori dei servizi di media assicurano la diffusione su palinsesti in chiaro, in diretta o in differita, in forma integrale oppure parziale. La lista è comunicata alla Commissione europea secondo quanto previsto dall’articolo 14, paragrafo 2, della direttiva 2010/13/UE». Non resta dunque che attendere per capire eventuali evoluzioni e come verrà nel caso aggiornata la lista.