Diritti TV, parte la battaglia per il prossimo ciclo

Si terrà nella giornata di domani la nuova assemblea della Lega Serie A, che metterà di fronte i 20 club del massimo campionato italiano. All’ordine del giorno nella riunione di…

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(Foto: Cesare Purini / Insidefoto)

Si terrà nella giornata di domani la nuova assemblea della Lega Serie A, che metterà di fronte i 20 club del massimo campionato italiano. All’ordine del giorno nella riunione di domani è previsto il via della discussione sul prossimo ciclo dei diritti televisivi, una battaglia che si preannuncia sicuramente interessante, ma anche ricca di incognite al momento.

Con notevole anticipo rispetto alle abitudini, la Lega ha già ricevuto l’approvazione dall’AgCom per le linee guida sulla vendita dei diritti tv 2024-2027 e ora dovrebbe pubblicare il bando. Sullo sfondo restano però due possibilità alternative. La prima è che il prossimo ciclo si trasformi da triennale a quinquennale (mossa che consentirebbe ai broadcaster di ammortizzare meglio l’investimento), con il rischio dunque di dover nuovamente mettere mano alle linee guida e di conseguenza di passare nuovamente dall’AgCom.

La seconda (sulla base dell’emendamento Lotito) è che i contratti attuali siano allungati di ulteriori due anni. Il tentativo del senatore di Forza Italia e patron della Lazio sarebbe quello di consentire che l’accordo attualmente in vigore con DAZN e Sky per la trasmissione del massimo campionato in Italia possa essere prolungato fino a un massimo di due anni. In attesa di capire quale sarà la direzione intrapresa, domani in assemblea si inizierà a discutere della questione.

I club di Serie A si aspettano l’entrata in scena di nuovi colossi nel prossimo futuro. In primis una compagnia telefonica – come auspicato anche dall’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo –, ma anche Amazon con il suo servizio Prime Video. Il colosso dell’e-commerce ci pensa, anche se al momento appare più verosimile che il focus della società resti sui diritti tv della UEFA Champions League, per i quali è stato recentemente lanciato il nuovo bando.

Non solo, tra le altre società che potrebbero essere interessate ci sono anche Apple – diventata partner della MLS negli USA per dieci anni – e Paramount, che negli Stati Uniti d’America trasmette la Serie A ed è sbarcata sul mercato italiano con il servizio Paramount+. Più complicata la pista che porta a Netflix, considerando che a più riprese la società ha sottolineato come lo sport sia poco redditizio dal loro punto di vista.

Ovviamente non va assolutamente dimenticata DAZN, che in qualità di player principale della Serie A ha tutto l’interesse a confermarsi anche per il prossimo futuro. Discorso diverso per Sky, che valuterà tutte le opportunità offerte dal bando, ma che allo stesso tempo è riuscita a limitare i danni da quando nel 2021 ha dovuto cedere il ruolo di attore primario del massimo campionato di calcio italiano.

Fra le proposte allo studio è poi presente – così come lo era anche per il ciclo 2021-2024 – la realizzazione del canale di Lega, da produrre in casa e distribuire alle varie piattaforme. In tal senso Tivùsat, piattaforma gratuita sul satellite, ha inviato ai propri utenti un questionario per comprendere l’eventuale interesse in caso di trasmissione del calcio a pagamento.

«Noi col satellite raggiungiamo tutto il territorio italiano, con ottima qualità d’immagine, che arriva fino al 4K, e non creiamo nessun problema di spazio per gli editori. Inoltre, abbiamo già un solido pacchetto di utenti, con quasi cinque milioni di card attive. Se si dovessero creare le condizioni per trasmettere il campionato nei prossimi anni, ospitando sulla nostra piattaforma il canale della Lega di Serie A, perché dire di no. Siamo pronti», le parole del presidente di Tivùsat, Alberto Sigismondi.

Sono dunque ancora tanti i nodi da sciogliere prima di arrivare a un’assegnazione dei diritti, che la Lega spera si possa concretizzare entro la fine di questa stagione. Quello di domani sarà solamente un primo passo verso l’obiettivo e prima di entrare ufficialmente nel vivo della gara.