Piccinini ritorno telecronache – L’esperienza a Sky Calcio Club, le telecronache e il futuro. Sono solo alcuni degli argomenti che Sandro Piccinini ha toccato in una lunga intervista rilasciata a TvBlog (qui l’articolo originale).
«C’era curiosità da parte mia sul come mi sarei trovato. Ma c’erano garanzie di partenza: il direttore di Sky Sport Federico Ferri mi aveva garantito massima libertà», ha esordito a proposito della nuova esperienza. «Dopo un paio di mesi il bilancio è positivo, comincio a divertirmi. All’inizio c’era un minimo di rigidità, in un ambiente nuovo sono abituato ad entrare in punta di piedi. Adesso c’è complicità, anche in onda».
Incalzato sulla “correttezza” nel passare alla concorrenza (da Mediaset a Sky, ndr), Piccinini ha spiegato: «Non ho cambiato idea. Infatti, non sono andato a Sky a fare telecronache o programmi. Faccio l’ospite del programma di Caressa. Non ho rubato il lavoro ad altri. Il patto col direttore Ferri è chiaro: su Sky non farò telecronache, non farò programmi. Né ora, né più avanti. Un patto chiaro e consensuale».
A proposito di telecronache, un ritorno sarebbe possibile con l’ingresso di nuovi attori – come Amazon – nel mondo del pallone: «Che uno di questi colossi sarebbe entrato nel calcio italiano era una previsione troppo facile. Per adesso si parla di Amazon per Champions e campionato, ma non c’è ancora nulla di ufficiale».
La telefonata non è ancora arrivata, ma Piccinini spiega che il suo ritorno sarebbe legato a un nuovo broadcaster: «Al 99% è così. Non mi ci vedo telecronista in Rai, a Mediaset o a Sky. Per motivi diversi. In Rai non prendono esterni, Mediaset è una bella favola che si è chiusa, con Sky il patto è chiaro. Poi, può succedere qualcosa di strano, per carità, ma la situazione al momento è questa».
Ancora sulle telecronache: «Da 30 anni faccio il freelance con contratti annuali. Ho sempre parlato dell’anno successivo il giorno dopo l’ultima giornata di campionato. Qualunque proposta dovesse arrivare, adesso è troppo presto. Poi, se la Rai si privatizza e assume esterni e mi chiama per i Mondiali, non posso non prenderlo in considerazione… (ride, ndr)».
Sui rapporti con altri telecronisti, e sul fatto che tutti abbiano solo buone parole per lui: «Innanzitutto, molti telecronisti oggi affermati hanno iniziato con me o comunque sono stati aiutati da me. Insomma, mi sono riconoscenti. Massimo Marianella e Fabio Caressa sono nati con me a TeleRoma 56, idem Riccardo Gentile e Alberto Rimedio, Pierluigi Pardo l’ho praticamente portato io a Mediaset, Marco Foroni ha lavorato con me a Controcampo, Massimo Callegari è quello che sento più vicino a me come stile di telecronaca. La stima dei colleghi fa piacere, la competizione rimane, ma il rapporto è sempre stato di correttezza».
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Sugli amici nel mondo del calcio: «Ho avuto simpatia per alcuni allenatori o calciatori, ma mai amicizia. In telecronaca ero un po’ in imbarazzato a criticare Ancelotti e Inzaghi, che stimo molto. Ma se sbagliavano lo dicevo. E comunque c’è modo e modo di dirle le cose. A me non piace, come fanno alcuni telecronisti trentenni, irridere chi sbaglia. Ci vuole sempre rispetto».
In chiusura, una battuta sulla prossima intervista, quando sarà nuovo volto delle telecronache di Amazon: «(ride, Ndr). Se conosci Jeff Bezos, me lo presenti».