La galassia Percassi: da Kiko all'Atalanta fino a Starbucks

Non solo Atalanta per Antonio Percassi. L’imprenditore bergamasco, con un passato da calciatore proprio in maglia nerazzurra, è infatti a capo di un gruppo attivo nell’immobiliare, nella cosmetica e nell’alimentare.

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Antonio Percassi (Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images)

Non solo Atalanta per Antonio Percassi. L’imprenditore bergamasco, con un passato da calciatore proprio in maglia nerazzurra, è infatti a capo di un gruppo attivo nell’immobiliare, nella cosmetica e nell’alimentare, oltre che ovviamente nello sport.

Una galassia in cui gli investimenti sono decisamente diversificati, con al vertice una società a responsabilità limitata chiamata Odissea (controllata al 100% dal patron nerazzurro), che ha tuttavia come fiore all’occhiello Kiko, la nota linea di cosmetici con oltre mille punti vendita in 20 paesi.

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Cosmetica e calcio, quindi, con l’Atalanta che è diventata un nuovo simbolo del business Percassi. Con investimenti che vanno oltre: nel corso degli anni sono stati lanciati i progetti Womo e Bullfrog per il pubblico maschile; è poi stata comprata, nel 1992, Madina (cosmetica) ed è stato rilevata la catena di negozi di calzature Vergelio Milano (11 milioni di ricavi nel 2015).

Odissea Holding nel frattempo ha mantenuto in essere la joint venture nel marchio di moda Billionaire Italian Couture – cambiato il partner, da Flavio Briatore a Philippe Plein – e ha deciso di investire sul food. Così è nata Percassi Food&Beverage, che sta sviluppando i progetti Da 30Polenta, Casa Maioli (piadineria) e Caio (ristorazione).

Anche se il vero colpo è probabilmente Starbuckssbarcato a Milano nel 2018 e sviluppato proprio da Percassi, che si è dedicato anche al business del mattone (la Stilo Immobiliare Finanziaria nel 2015 aveva un patrimonio netto di 214 milioni e partecipazioni per 172 milioni) sviluppando su scala internazionale il marchio Benetton, facendo sbarcare in Italia il colosso spagnolo Zara e portando sul mercato marchi quali Gucci, Levi’s, Nike, Lego, Swatch, Victoria’s Secret. Il tutto mentre nasceva l’Orio Center a Orio al Serio e poi il Sicily Village e il Torino Outlet, gestendo inoltre alcuni negozi aeroportuali a Malpensa.

Un gruppo da complessivi 1.102 negozi sparsi per il mondo con oltre 9.000 dipendenti (dati al 2017): la sede principale resta Bergamo, ma sono presenti strutture ed uffici anche a Milano, Parigi, Londra, Berlino, Madrid, Lisbona, St. Moritz, Glattbrugg, Varsavia, Grand Canyon, New York, Shangai, Hong Kong, New Dehli, Istanbul, Mosca e Dubai.

A livello consolidato, al 31 dicembre 2017 (ultimi dati disponibili) l’Odissea Holding aveva un patrimonio netto di oltre 360 milioni di euro, con ricavi in crescita a 805 milioni di euro (732 milioni nel 2016) e rosso di 34 milioni (26,3 relativo al risultato di pertinenza del gruppo) in larga parte derivato dal rosso di Kiko in Italia (-32,4 milioni con ricavi in crescita a 372 milioni) e più in generale dal settore della cosmetica (-40,9 milioni complessivi con ridavi per 619 milioni). Il settore food & beverage vale circa 6 milioni di ricavi, mentre il settore “abbigliamento-accessori” vale 100,5 milioni di euro.

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Il tutto senza dimenticare il mondo del pallone: l’Atalanta nel 2018 infatti ha raggiunto ricavi record a quota 155 milioni di euro, di cui ben 68 milioni dal calciomercato tra plusvalenze, prestiti e bonus. Confermando il business fatto di giovani da lanciare e dal mercato, con l’aggiunta tuttavia anche di risultati in crescita, con i nerazzurri oggi quarti in classifica e in piena corsa per centrare la qualificazione alla prossima Champions League.