Governo e Lega A, prove d’intesa su scommesse, sicurezza e diritti Tv

Il Governo e la Lega Serie A sono alla ricerca di un dialogo in merito alle ultime misure adottate dall’Esecutivo, tra le quali ne spiccano alcune relative al calcio e…

Assemblea Lega Calcio

Il Governo e la Lega Serie A sono alla ricerca di un dialogo in merito alle ultime misure adottate dall’Esecutivo, tra le quali ne spiccano alcune relative al calcio e ai conti dei club. Come riporta “Il Corriere della Sera”, nella giornata di ieri si sono incontrati a Palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti, sottosegretario con delega allo Sport, il presidente della Lega A Gaetano Miccichè e due consiglieri federali: Claudio Lotito e Beppe Marotta.

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Dialogo Governo-Lega A, discussioni sul divieto di pubblicità per scommesse e giochi

Tra le questioni dibattute, sono principalmente tre quelle sulle quali la Confindustria del pallone chiede di arrivare a un punto d’incontro. La prima riguarda le disposizioni sul divieto di pubblicità per giochi e scommesse contenute nel Decreto Dignità, legge che diventerà operativa a partire dal luglio prossimo.

Miccichè si augura che nel processo di riordino del settore gioco d’ azzardo ci sia un coinvolgimento della Lega o un dialogo sulle esigenze dei club, considerando che parecchie società vantano contratti di sponsorizzazione nel settore del betting. 

Dialogo Governo-Lega A, la gestione dell’ordine pubblico

Secondo argomento di discussione è stato la gestione dell’ordine pubblico dentro e fuori gli stadi, che secondo quando specificato dal Decreto Sicurezza voluto da Matteo Salvini, deve essere a carico dei club con una percentuale variabile fra il 5 e il 10% dell’incasso dei biglietti. Soluzione che non entusiasma i club, i quali si fanno già carico delle spese per gli steward.

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Dialogo Governo-Lega A, la ripartizione dei diritti Tv

Terzo e ultimo punto, è quello relativo all’emendamento Giorgetti, che modifica della legge Melandri. Si prevede che il 10% dei ricavi da diritti tv (cioè 120 milioni di euro) venga assegnato in base al minutaggio dei giovani calciatori. Cioè i minuti disputati negli ultimi tre campionati da giocatori cresciuti nei settori giovanili italiani, di età compresa fra i 15 e i 21 anni, e che siano stati tesserati dall’ attuale società per almeno tre campionati di serie A. Miccichè ha convenuto con Giorgetti sulla necessità di rilanciare i settori giovanili italiani ma ha suggerito di individuare un differente criterio di ripartizione di risorse ingenti: solo nove sono attualmente i giocatori schierati in questa stagione che rispondono a tutti i requisiti.