«Il calcio ha una funzione sociale ed educativa fondamentale a livello di base. E spero che a livello di Coni si mettano più soldi per il basso che per l’alto livello. Se mi sente Malagò si arrabbia ma se ne farà una ragione, è quello lo sport che mi interessa». Così Matteo Salvini, ministro dell’Interno e vicepremier, durante la conferenza stampa indetta al Viminale dopo l’aggressione subita domenica dal 24enne arbitro Riccardo Bernardini al termine di una partita del campionato di Promozione laziale.
«Siamo di fronte ad un’emergenza educativa prima che securitaria. Non pensavo ci fossero da difendere i campi di calcio, ogni anno ci sono centinaia di aggressioni agli arbitri e tre quarti delle violenze sono commesse da tesserati come calciatori, allenatori, dirigenti», ha proseguito Salvini. «Chi sbaglia paga, bisogna bastonare», ha spiegato il ministro, che ha precisato di non voler militarizzate i campi, «ma da oggi si cambia, basta lassismo. Lo stop alle partite nel Lazio nel prossimo weekend e’ giusto, ma deve essere l’ultimo segnale prima dell’allarme. Dobbiamo fare tutto il possibile per riportare regole, disciplina, rispetto, ordine, buona educazione sui campi di calcio: i delinquenti che picchiano centinaia di ragazzi ogni anno sui campi di periferia vanno sanzionati in modo pesante. Come ho dimostrato di difendere i confini, difenderò i campi di calcio. È il momento di voltare pagina».