Il Genoa di Enrico Preziosi ci ha sempre abituato a grandi rivoluzoni estive, tra big in partenza (con corpose plusvalenze allegate) e molto nuovi arrivi. Nell’ultima estate, la tendenza è stata invertita, tanto che si è trattato di uno dei mercati più low cost dell’era Preziosi.
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Genoa, l’impatto del calciomercato in entrata
Tra gli acquisti, infatti, il contributo più importante è stato quello per Laxalt, il cui riscatto, secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, sarebbe valso fino a 7,8 milioni di euro, nell’affare che ha portato Ansaldi all’Inter. Per il resto, 3 milioni sono stati investiti per Giovanni Simeone, figlio del Cholo. L’impatto complessivo delle operazioni sul bilancio dovrebbe (ricordiamo che si tratta di una simulazione) quindi aggirsarsi intorno ai 12,6 milioni di euro, ammortamenti e nuovi ingaggi lordi compresi.
Genoa, l’impatto del calciomercato in uscita
Per quanto riguarda la cessioni, l’affare che dovrebbe giovare maggiormente alle casse dei liguri è la cessione di Ansaldi all’Inter: il terzino argentino è stato inizialmente riscattato per 4 milioni dallo Zenit San Pietroburgo, cifra che ha così abbassato la plusvalenza a “solo” 5 milioni, visto che la valutazione per la cessione ai nerazzurri dovrebbe essere di circa 9,8 milioni di euro. Plusvalenza in arrivo anche dalla cessione di De Maio all’Anderlecht (3,3 milioni), mentre l’affare che ha portato Tachtsidis al Torino dovrebbe aver fatto realizzare una minusvalenza al Genoa, “pareggiata” a bilancio dal risparmio di ammortamento e stipendio. E, nonostante la necessità di ulteriori plusvalenze, Preziosi alla fine ha trattenuto anche il pezzo pregiato, Leonardo Pavoletti: “Mi ha chiamato De Laurentiis offrendo 15 milioni più bonus – le parole del patron rossoblu – ma gli ho detto chiaramente che non se ne parla nemmeno. Non posso rischiare di retrocedere”, ha aggiunto il numero uno del Genoa.
L’impatto delle operazioni in uscita dovrebbe quindi essere di circa 17,4 milioni di euro: una differenza di quasi 5 milioni di euro rispetto agli affari in entrata, che quindi può consentire alle casse del Genoa di respirare, visto che le difficoltà permangono: l’ultimo bilancio, al 31-12-2015, è stato infatti chiuso con 10,5 milioni di euro di rosso.