Euro 2016, Tavecchio: "Conte? Sapevamo sarebbe finita qui, nessun rimpianto"

Italia Tavecchio addio Conte Euro 2016 – Quando Antonio Conte ha firmato con l’Italia la FIGC sapeva che l’esperienza in azzurro dell’ex allenatore della Juventus sarebbe finita con Euro 2016. A…

Napoli Gonzalo Higuain (Insidefoto.com)

Italia Tavecchio addio Conte Euro 2016 – Quando Antonio Conte ha firmato con l’Italia la FIGC sapeva che l’esperienza in azzurro dell’ex allenatore della Juventus sarebbe finita con Euro 2016. A svelare il retroscena è il presidente federale, Carlo Tavecchio, parlando con Radio anch’io sport all’indomani della vittoria dell’Italia contro il Belgio. “Rimpianti per addio Conte dopo gli Europei? No. Quando abbiamo firmato il contratto – spiega Tavecchio – sapevo perfettamente che dopo due anni avrebbe lasciato la Nazionale. Conte voleva fare una grande esperienza all’estero. Siamo contenti di quello che ha realizzato e di quello che farà”, dice il numero uno del calcio italiano. Conte aveva firmato il suo biennale nell’agosto 2014, andrà ad allenare il Chelsea e sarà sostituito alla guida della nazionale italiana da Giampiero Ventura. 

Tavecchio, parlando di calcio giocato, si mostra visibilmente soddisfatto del debutto italiano a Euro 2016 e definisce “maiuscola” la prestazione “della squadra che ha dato tutto: il commissario tecnico l’ha preparata bene, in un momento in cui pochi credevano in noi, con tante perplessità. Conte – aggiunge – ha dimostrato quanto valga la sua capacità di capire i giocatori e di coagularli, con concetti chiari”.

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La dedizione al lavoro del ct salentino ha limitato anche i festeggiamenti dopo la partita contro il Belgio, nazionale seconda al mondo del ranking FIFA e che può contare su una rosa economicamente superiore a quella dell’Italia. “Abbiamo festeggiato poco – racconta Tavecchio – Già dalle due di notte Conte pensava alla Svezia. Questa mattina siamo al lavoro, tutti pronti a tornare in campo. Vogliamo provare a far bene anche nella seconda gara: se facciamo un’altra vittoria siamo già avanti”, sottolinea (fiducioso) il presidente federale.

La nazionale, insomma, è ora conscia della propria forza e “sono gli altri che devono tremare quando giocano contro l’Italia, non il contrario. Il marchio Italia – aggiunge Tavecchio – è sempre importante nel calcio; tutto il resto è nebbia“. La vicinanza del presidente alla squadra dimostra come la Federazione non voglia “far mancare niente ai suoi giocatori: questo vale nella buona e nella cattiva sorte. Ieri sera è stata una lezione non solo di calcio ma anche di comportamento”. Intanto, proprio il giorno del match contro il Belgio sono emerse le cifre dei premi per i calciatori azzurri: obiettivo minimo i quarti, da lì si può incassare.