Le elezioni statunitensi si avvicinano e nello scontro, che si preannuncia sempre più serrata, fra Donald Trump e Kamala Harris, quest’ultima potrà contare anche sull’appoggio di uno dei banchieri più importanti del paese.
Come riporta The New York Times, l’amministratore delegato di JPMorgan Jamie Dimon sostiene privatamente Kamala Harris e valuterebbe un ruolo in una sua amministrazione. Le indiscrezioni confermano anche che Dimon non si è esposto pubblicamente per timori di contraccolpi nel caso di vittoria di Donald Trump. L’AD di JP Morgan è una delle figure più di spicco di Wall Street e le campagne di Harris e Trump hanno cercato di strappargli un sostegno.
Il silenzio di Dimon sulla sua posizione elettorale riflette il disagio su una questione controversa come le elezioni. L’amministratore delegato di JPMorgan è infatti noto per le sue prese di posizione su temi come l’Ucraina, le diseguaglianze e l’immigrazione e, proprio per questo, il suo silenzio non è passato inosservato né a Washington né a Wall Street. Dimon «non ha mai appoggiato pubblicamente un candidato presidenziale, ma parla con decisione e spesso di politiche per contribuire a rafforzare il nostro paese», ha detto il portavoce di JPMorgan, Joseph Evangelisti, a The New York Times.
Dimon ha avuto in passato a che fare con Harris. Infatti, nel 2012 i due si sono scontrati quando la vicepresidente era procuratrice della California e si stava occupando degli abusi delle banche con i pignoramenti. Nel suo libro Harris ha ricordato che una volta Dimon l’aveva chiamata e le aveva urlato che cercava di «derubare i suoi azionisti». L’amministratore delegato di JPMorgan ha inoltre flirtato in passato con l’idea di candidarsi per la presidenza degli Stati Uniti.
JPMorgan ha legato in tempi recenti il suo nome al mondo del calcio per essere stata la banca coinvolta nell’affaire Superlega nel 2021. Inoltre, dopo Goldman Sachs, il colosso statunitense ha creato nel marzo di quest’anno un nuovo team di investment banking incentrato sullo sport. In questo modo, anche la banca di Wall Street, guidata su questo fronte dall’italiano Gian Piero Sammartano, cerca di sfruttare un settore sempre più attraente.