Mentre i lavori allo stadio Franchi proseguono, continuano a tenere banco le questioni legate ai fondi per la ristrutturazione, che proverranno solamente da fondi pubblici, e allo stadio Padovani, individuato dal Comune di Firenze come impianto provvisorio dove la Fiorentina dovrebbe trasferirsi a partire dalla prossima stagione.
Come riporta l’edizione odierna del La Nazione, però l’opzione dello stadio temporaneo non trova d’accordo del club viola che preferirebbe rimanere al Franchi nonostante i lavori di ristrutturazione, già iniziati questa estate e che potrebbero andare avanti anche dopo la scadenza del 2028.
Intanto però la macchina burocratica si è messa in moto e per il progetto legato al Padovani si attendono a breve i via libera definitivi del governo, del CONI e della FIGC. La società che ha vinto l’appalto comunale, Nigro Costruzioni, in collaborazione con l’architetto Marco Casamonti, dovrà comunque tenere conto di eventuali osservazioni e indicazioni dei comitati tecnici. Questi ultimi dovranno poi dare l’autorizzazione e rendere il campo omologato per le partite di Serie A.
Questo aspetto è fondamentale, poiché l’intenzione di Palazzo Vecchio è di mantenere il Padovani come possibile alternativa allo stadio Franchi durante i lavori di ristrutturazione di quest’ultimo. Tuttavia, un elemento significativo è che la Fiorentina non ha alcuna intenzione di spostarsi temporaneamente al Padovani, che è uno stadio per il rugby. La contrarietà del club non è certo un segreto e deriva da diversi fattori, tra cui il fatto che la capienza massima del Padovani non supera i 15mila posti, contro i 22mila del Franchi, che seppur ridotto per i lavori in corso, può ancora ospitare più spettatori.
Nonostante ciò, il piano di ristrutturazione del Padovani, che prevede un investimento di 10 milioni di euro, deve comunque proseguire, rendendo lo stadio adatto anche come possibile alternativa per le partite della Fiorentina. Nel frattempo, la società di Rocco Commisso continua a preferire l’uso del Franchi, anche a capienza ridotta, chiedendo che i lavori siano organizzati in modo da mantenere sempre una parte dello stadio disponibile. Questo approccio garantirebbe una capienza maggiore e quindi entrate economiche superiori, permettendo alla squadra di continuare a giocare nello stadio che i tifosi considerano la vera casa della Fiorentina, pur essendo in pieno cantiere.
A livello tecnico, è fattibile, come dimostrato da altri stadi rinnovati in Italia, come quello di Udine e Bergamo, anche se restano alcune incognite. Francesco Casini, ex sindaco di Bagno a Ripoli e attualmente consigliere di Italia Viva a Palazzo Vecchio, ha espresso la sua contrarietà all’utilizzo dei fondi del Pnrr per la ristrutturazione del Franchi. Di recente, ha ufficialmente richiesto il cronoprogramma dei lavori iniziati in estate, preoccupato che possano protrarsi ben oltre il centenario della Fiorentina, previsto nel 2026.
A questa critica ha risposto Fabio Giorgetti, presidente della Commissione sport (Pd), il quale ha sottolineato che Casini ha già espresso una vasta gamma di critiche, ma è stato meno chiaro e concreto nelle proposte. Inoltre, ha rimarcato che è curioso come un esponente dell’opposizione non solleciti il governo nazionale riguardo ai famosi 55 milioni di euro previsti dal PNRR e poi tolti, attaccando invece la Giunta fiorentina, che ha ottenuto regolarmente i fondi tramite bando.