Exor punta sull’intelligenza artificiale: con Ventures investe in Viaduct e Zeliq

Lo scorso aprile, il braccio di venture capital della holding della famiglia Agnelli-Elkann aveva investito nel fornitore di servizi per gli advisor Jigsaw.

Bialetti cessione Exor
John Elkann e il team manageriale di Exor (foto ufficio stampa Exor)

Dopo l’investimento di aprile nel fornitore di servizi per gli advisor Jigsaw, Exor Ventures (il braccio di venture capital della holding della famiglia Agnelli-Elkann) continua la sua strategia di investimenti nell’intelligenza artificiale.

Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano e Finanza, Exor ha concluso due operazioni su altrettante società di IA. Una è attiva nelle vendite online, l’altra è più concentrata nel core business di famiglia, cioè l’automotive. Partendo da quest’ultima, Exor Ventures ha partecipato a un round da 10 milioni di dollari in Viaduct, startup del comparto automobilistico che ha sviluppato una tecnologia basata sull’IA in grado di identificare, risolvere e anche prevedere possibili guasti dei veicoli.

Oltre a Exor, al finanziamento ha preso parte anche Stellantis Ventures (il braccio di venture capital del gruppo automobilistico di proprietà di Peugeot ed Exor), a cui si sono aggiunti Sumitomo Rubber (proprietari di Dunlop e Falken), Innovation Endeavours (il fondo dell’ex Ceo di Google Eric Schmidt) e Fm Capital, che ha guidato il round. Le risorse raccolte dalla società californiana di Menlo Park, che ora ha una valutazione intorno a 60 milioni di dollari, serviranno a implementare la tecnologia e ad accelerare la distribuzione dei servizi in termini geografici e di settori di applicazione.

Il secondo investimento è stato effettuato sulla startup francese Zeliq, che utilizza sempre l’IA ma per offrire soluzioni per semplificare la vendita di prodotti. In questo caso, Exor Ventures ha guidato il round da 9,2 milioni di euro, a cui ha partecipato anche il fondo venture Resonance. Zeliq si propone di risolvere una delle criticità con cui attualmente devono fare i conti le aziende tecnologiche B2B, ovvero un processo di gestione delle vendite disarticolato e che rischia quindi di essere inefficiente.

La startup ospita l’intera infrastruttura di strumenti di vendita in un’unica piattaforma eliminando così la necessità delle aziende di passare da uno strumento all’altro per realizzare vendite online altamente mirate. Soprattutto, Zeliq identifica i potenziali clienti, profila gli utenti di LinkedIn, automatizza i flussi di lavoro di vendita e utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare la personalità dei potenziali clienti e la strategia di vendita così da generare messaggi ad hoc sfruttando database di oltre 450 milioni nominativi. Le risorse verranno utilizzate per implementare la presenza negli Stati Uniti, mercato da cui arriva il 25% dei clienti, contro il 50% proveniente dalla Francia.

Temi

Exor