Zhang “improbabile che paghi” secondo Oaktree: Marotta garante per il futuro

A seguire la pratica, in seno al fondo americano, è il team londinese dedicato alle special situations, che si occupa di debitori classificati come «unlikely to pay».

Zhang improbabile che paghi
(Foto: ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

La sua Inter sta marciando verso la conquista dello Scudetto, mentre lui lavora da Nanchino per mettere in sicurezza tanto Suning.com quanto il club nerazzurro, di cui suo padre Jindong diventò azionista di maggioranza nel 2016, nell’ambito del programma per lo sviluppo del calcio cinese voluto dal presidente Xi Jinping, a cui la famiglia Zhang è vicina.

Tanto è cambiato in otto anni, e tra investimenti sbagliati, il crollo dell’immobiliare cinese e la stretta del governo di Pechino sugli investimenti nel pallone – scrive La Repubblica nella sua edizione odierna – si sono via via azzerate le possibilità di Zhang di immettere in società soldi propri, come aveva fatto fino a tutto il 2019.

Nel gennaio 2022 è stato rifinanziato un bond, quotato a Lussemburgo, da 415 milioni che pesa sulla società nerazzurra, garantito dalle entrate future dei diritti tv: qui la scadenza è fissata al 2027. Fra due mesi andrà invece restituito il prestito triennale da 275 milioni concesso nel 2021 dal fondo californiano Oaktree, caricato sulla società lussemburghese attraverso cui la famiglia Zhang controlla la maggioranza del club.

Come garanzia, Oaktree ha in pegno le azioni dell’Inter. Da settimane – spiega il quotidiano – è in corso una trattativa fra Zhang e Oaktree per posticipare di almeno un anno ancora la restituzione degli importi, con tassi d’interesse aggiornati al rialzo, dal 12% applicato fino a oltre il 15%, in linea col mercato del credito (si è ipotizzato addirittura il 20%).

Fra due mesi, oltre a restituire a Oaktree il capitale iniziale, l’azionista di maggioranza dell’Inter dovrà pagare circa 100 milioni di interessi, maturati nei 36 mesi di durata del finanziamento. A seguire la pratica, in seno al fondo americano, è il team londinese dedicato alle special situations, che si occupa di società in difficoltà, in stato di insolvenza o pre-insolvenza, e di debitori classificati come «unlikely to pay». Tradotto: improbabile che paghino, almeno con i proventi della propria attività.

Se Zhang e Oaktree non dovessero trovare una quadra per riscadenzare il prestito, ci sono due ipotesi sul tavolo. La prima: il proprietario dell’Inter potrebbe rimborsare il creditore trovando i soldi altrove. A questo piano B stanno lavorando i due advisor di Zhang, Goldman Sachs e Raine Group, che starebbero dialogando con almeno due fondi.

La seconda ipotesi è che Oaktree entri nella gestione dell’Inter. Questo scenario si potrebbe realizzare o per insolvenza di Zhang o come effetto di un accordo fra le parti. Ci sarebbe poi la possibilità teorica che il club sia venduto a breve, ma questa appare l’ipotesi meno credibile al momento. Tutti gli scenari prevedono che resti al suo posto l’AD nerazzurro Giuseppe Marotta, considerato dal fondo Oaktree un valore per il club. Il dirigente a novembre ha rinnovato il suo contratto col club fino al 2027, e ha annunciato che, una volta conclusa l’esperienza all’Inter, si occuperà di politica sportiva, nel governo o in federazione.