Ora è ufficiale, Maurizio Sarri ha rassegnato le proprie dimissioni da allenatore della Lazio. Il tecnico dei biancocelesti ha deciso di lasciare la società dopo la sconfitta maturata nella serata di lunedì in casa contro l’Udinese, la dodicesima in Serie A in questa stagione.
“La S.S. Lazio rende noto che Maurizio Sarri ha rassegnato le proprie dimissioni da allenatore responsabile della prima squadra”, si legge nella nota del club biancoceleste. “La Società ringrazia il tecnico per i traguardi raggiunti e per il lavoro svolto, augurandogli le migliori fortune umane e professionali. Contestualmente, il Club comunica di aver deciso di affidare la guida tecnica a Giovanni Martusciello”, conclude la Lazio.
La Lazio si trova attualmente al nono posto in classifica, lontana 7 punti da un posto valido per le coppe europee e a 11 punti di distanza dal quarto posto, che vale la qualificazione alla prossima edizione della Champions League (8 punti invece qualora la Serie A conquistasse anche il quinto posto tramite il ranking per Paesi).
Ma come impatterà sui conti della Lazio l’addio di Sarri? Nel caso delle dimissioni una società non è tenuta a corrispondere lo stipendio al tecnico uscente fino al termine del contratto.
Dalla relazione sulla semestrale della Lazio al 31 dicembre 2023 emerge che i costi per l’allenatore e i tecnici della prima squadra sono stati pari a 4,963 milioni di euro nei primi sei mesi. Ipotizzando la stessa somma nella seconda parte di stagione, il costo complessivo sarebbe stato pari a 9,926 milioni di euro fino al 30 giugno 2023.
Con le dimissioni da parte di Sarri, la Lazio dovrebbe quindi risparmiare intorno ai 2,9 milioni di euro fino al termine della stagione in corso. Tuttavia, Maurizio Sarri è presente anche nella voce ammortamenti con un valore netto a bilancio (legato alle commissioni all’agente per il rinnovo del contratto) che attualmente dovrebbe essere pari a circa 245mila euro.
Con l’addio anticipato la Lazio farebbe registrare una minusvalenza o in alternativa potrebbe optare per una svalutazione. Se così fosse, il risparmio complessivo (tra risparmio su stipendio e ammortamento ed eventuale minusvalenza) fino al termine della stagione sarebbe pari a 2,71 milioni di euro circa.