Nella giornata di ieri è andato in scena il tanto atteso incontro tra il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e Inter e Milan, rappresentate rispettivamente dall’amministratore delegato Alessandro Antonello e dal presidente Paolo Scaroni.
Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sere-Milano, le richieste delle società per continuare insieme a San Siro sono chiare: la proprietà completa del Meazza e la necessaria permanenza nell’impianto durante i lavori di ristrutturazione. Senza il rispetti di queste due condizioni, ogni discorso relativo alla permanenza dei due club è impossibile.
L’incontro a Palazzo Marino è servito per mettere per iscritto tutto il percorso da intraprendere per un’eventuale riqualificazione di San Siro, con le relative aspettative delle parti e i paletti imposti da Comune e club. In questo documento, si identifica in tre mesi il periodo necessario a WeBuild, che si è resa disponibile a portare a termine i lavori, per presentare uno studio di fattibilità dettagliato con tempi e modi del cantiere.
Inter Milan acquisto San Siro – I nodi: proprietà e valore dello stadio
Il piano dovrà tenere conto delle richieste dei club di continuare a giocare a San Siro durante i lavori, che non devono influire nemmeno sulla programmazione dei concerti estivi. Qualora il restyling andasse a buon fine, ecco che la proprietà dell’impianto ristrutturato deve passare a Inter e Milan, che come detto hanno posto la questione come un tema vincolante per andare avanti con il progetto. Nessuna concessione per 99 anni, come proposto qualche settimana fa dallo stesso sindaco Sala, giudicata insufficiente.
La formula che potrebbe essere individuata per soddisfare questa richiesta, potrebbe essere sì quella del diritto di superficie, ma con un riscatto a medio termine che sancisca il passaggio di proprietà dal Comune ai club. I due club, quindi, investirebbero sulla restaurazione di San Siro (il costo potrebbe essere di circa 300 milioni di euro), solo con la certezza di avere poi la proprietà dell’impianto. Una situazione che ricorda quella del PSG con il Parco dei Principi, prima del muro contro muro con il comune, che ha portato alla rottura definitiva.
In questo disegno non mancano di certo le differenze di vedute fra le parti. Si inizia dal valore di San Siro, che il Comune valuta 100 milioni mentre i club meno per via della possibilità di traslocare a Rozzano e San Donato che ne abbasserebbe di molto il prezzo. Inoltre, Inter e Milan vogliono anche le aree intorno allo stadio, il parcheggio e la zona verde.
Inter Milan acquisto San Siro – Le aree circostanti e relativo progetto
In sostanza, tutto il pacchetto già individuato nel progetto del nuovo San Siro condiviso, che ovviamente non prevederebbe la demolizione dell’attuale Meazza con la costruzione adiacente di un impianto ex novo. Nelle aree intorno, i club potrebbero costruire esercizi commerciali, i loro uffici, il museo e magari anche un hotel, per avere il ritorno economico necessario a coprire almeno una parte di quanto speso per la ristrutturazione. Ed è qui che si inserisce il paletto del Comune: l’operazione complessiva deve portare un vantaggio all’amministrazione in termini di riqualificazione del quartiere.