Mentre gli inquirenti passano al setaccio i documenti delle società offshore riconducibile agli eredi di Marella Caracciolo, continuano i botta e risposta fra la figlia Margherita Agnelli e il nipote John Elkann, con note e dichiarazioni dei rispettivi legali.
Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano e Finanza, le indagini si stanno concentrando, per il momento, sulla documentazione originale degli atti di vendita della nuda proprietà del 41,5% della Dicembre a John, Lapo e Ginevra Elkann, avvenuta nel 2004 secondo le carte depositate alla Camera di Commercio solo nel 2021. Ma quei documenti con i quali Marella mantenne per sé l’usufrutto sono contestati dai legali di Margherita davanti al giudice di Torino, in quanto non sarebbero stati validi per l’iscrizione al registro delle imprese, dato che non sono stati depositati in originale o in copia conforme.
Quindi a mancare sono gli originali e sulla sua ricerca si stanno impegnando, su ordine dei magistrati torinesi, gli uomini della Guardia di Finanza, che inoltre stanno provando a ricostruire i passaggi di denaro per il pagamento di quelle quote, circa 80 milioni di euro, che sarebbe passato per la Banca Pictet di Ginevra, attraverso una fiduciaria dove sia i tre Elkann sia Marella avrebbero avuto posizioni aperte. Da qui il sospetto di Margherita che il pagamento non ci sia effettivamente stato, il che renderebbe nulle le tre compravendite.
Ed è in questo scenario che sono arrivati i commenti dei legali di parte, prima quelli di John Elkann, e poi quello della madre Margherita Agnelli. In Italia, per esempio, ci sono due procedimenti aperti, sempre a Torino, grazie alle segnalazioni di Margherita: uno riguarda le presunte irregolarità fiscali sulle tasse non pagate dalla madre in Italia, dove sarebbe stata effettivamente residente, rispetto a quella formale in Svizzera. L’altro è di carattere civile e riguarda la richiesta di invalidità dell’accordo transattivo e del patto successorio del 2004 (quando l’Avvocato Agnelli) e poi dei testamenti della madre, scomparsa nel 2019, redatti in Svizzera (con la Margherita che rinunciò in cambio di 1,3 miliardi di euro).
Fra un botta e risposta e un altro, i legali di John Elkann hanno sempre ribadito che la posizione dell’amministratore delegato di Exor nella società semplice Dicembre non può essere messa in discussione. E non sono escluse altre dichiarazioni del pool di legali che segue Elkann, in attesa che gli investigatori finiscano le proprie indagini che li stanno conducendo nei più famosi paradisi fiscali dove prima Marella e ora i figli hanno posizioni di spicco in numerose città.
I legali di John Elkann hanno di «pervicace reiterazione ed evidente strumentalità» delle azioni civili e penali, tanto che stanno «svolgendo ogni opportuno approfondimento per dimostrare la calunniosità delle accuse rivolte da Margherita Agnelli a suo figlio». Insomma, potrebbe arrivare anche una denuncia penale contro la figlia dell’Avvocato.