Serie A, Casini sui diritti tv: «Tutti faticano a ottenere prezzi più alti»

Il presidente della Lega Serie A ha difeso la scelta di allungare a cinque anni l’accordo con i broadcaster per la trasmissione del campionato.

Serie A nuovi orari big match
I microfoni di DAZN e Sky (Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

«Ringrazio il presidente De Laurentiis che conferma come la Lega sia un’associazione democratica dove le squadre possono esprimere le diverse posizioni, poi in questo caso si è arrivati a una decisione ad ampia maggioranza. Inoltre, il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, ha confermato la bontà dell’accordo in un contesto difficile dove tutte le leghe, compresa la Premier, faticano a ottenere prezzi più alti di quelli a cui erano abituati».

Lo ha detto il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, commentando le parole del numero uno del Napoli che ritiene eccessivi i cinque anni per la cessione dei diritti tv. L’estensione temporale era stata resa possibile da una modifica della Legge Melandri e consente ai broadcaster di ammortizzare meglio – rispetto ai tre anni – il costo dell’investimento.

Parlando a margine del convegno “L’industria dello sport: pilastro per una crescita economica e sociale” organizzato da Comin&Partners, Casini ha affermato poi che «il calcio italiano è ancora il più competitivo anche se guardiamo gli altri campionati o le partite non di fascia top». Allargando il discorso a tutto lo sport professionistico, invece, ha concluso: «É ancora in una fase ripresa post pandemia e i dati lo dimostrano».

Ricordiamo che i diritti tv della Serie A sono stati assegnati ancora a DAZN e Sky dal 2024 al 2029. Per 900 milioni di euro complessivi a stagione (700 da DAZN e 200 da Sky) la piattaforma di sport in streaming trasmetterà tutte le 380 partite annuali, mentre per la pay-tv di Comcast rimangono tre sfide a turno in co-esclusiva (seppur con un maggior numero di big match).

Previsto anche un meccanismo di revenue share con DAZN, che prevede che oltre i 750 milioni di euro di fatturato stagionale, tutto l’eccesso sia diviso al 50% tra l’emittente e la Lega Serie A. Secondo stime conservative, si dovrebbero così aggiungere almeno 60 milioni di euro a stagione, anche se l’obiettivo ambizioso è quello di superare un miliardo.