San Siro, Inter e Milan al Comune: «Decidete, anche con il referendum»

Con due lettere separate, i club hanno chiesto al Comune di Milano di prendere posizione sulla questione del progetto per un nuovo San Siro e il vincolo per il Meazza.

San Siro referendum Inter e Milan
(Foto: Mike Hewitt/Getty Images)

Due lettere distinte firmate da Inter e Milan, a un giorno di distanza l’una dall’altra, ma che dicono la stessa cosa: il Comune dica cosa bisogna fare con il progetto per un nuovo stadio nell’area di San Siro. Con l’Inter – scrive La Repubblica nella sua edizione odierna – che si spinge a chiedere che si faccia il tanto discusso referendum cittadino che alla fine dirà cosa fare una volta per tutte.

Le lettere arrivano mentre, nelle stesse ore, il Milan ha formalizzato al Comune di San Donato il progetto per un impianto da 70mila spettatori. È dell’amministratore delegato dei nerazzurri, Alessandro Antonello, la presa di posizione più inaspettata, quando evidenzia nella lettera al Comune la necessità «di concludere l’iter referendario», «importante per le società proponenti per comprendere come la cittadinanza reputa il progetto nel suo complesso».

Secondo l’Inter spetta al Comune di Milano la definizione dell’iter. Questo perché «l’onere» di proseguire e concludere le fasi del procedimento della Legge Stadi, che comprende il dibattito pubblico, sarebbe «in capo all’amministrazione». La lettera della squadra rossonera, firmata da Paolo Scaroni, è invece una richiesta al Comune di Milano di affrettarsi a sua volta e di sciogliere i nodi del procedimento.

Dalla «probabilità dell’apposizione del “vincolo”» sul Meazza, al referendum. O meglio «al fatto che non è stata ancora adottata alcuna definitiva determinazione in ordine all’ammissione ed allo svolgimento di referendum, di natura sia abrogativa che propositiva» i cui quesiti sono stati proposti da comitati di cittadini.

E, dunque, nessuna risposta alla richiesta di Palazzo Marino di esprimere una volontà definitiva su San Siro. Il quesito è rispedito al mittente, con la richiesta al Comune di «adottare nel più breve tempo possibile ogni determinazione sulla volontà di dare seguito al procedimento in essere».