A poco più di un mese dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, i consulenti legali stanno ricostruendo l’asse ereditario per arrivare a chiudere il primo passaggio previsto dalla successione, cioè l’accettazione dell’eredità con un lavoro principalmente sulle due società dell’impero costruito dall’ex presidente del Consiglio: Fininvest e Dolcedrago.
Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, gran parte del patrimonio è stato ricostruito ma resterebbero ancora da mappare le donazioni fatte in vita dal fondatore della Fininvest. La ricostruzione richiede tempo, anche se non ci si aspettano sorprese. L’orientamento sarebbe quello di procedere con l’accettazione dell’eredità senza beneficio di inventario, in modo da rendere tutti i passaggi più semplici a conferma della compattezza con cui i cinque figli (Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi) stanno procedendo nella successione.
Venuto a mancare il fondatore è iniziato anche un ragionamento collettivo sulle governance delle società del gruppo. Per volontà di Berlusconi, tutte le realtà della galassia erano pensate per vedere un solo uomo al comando, specialmente Fininvest e Dolcedrago. I cinque figli avevano, infatti, solamente quote di minoranza ma senza poteri specifici. Ora il comando, per volontà testamentarie, è finito in mano a Marina e Pier Silvio e proprio per questo si sta valutando se apporre delle leggere modifiche allo statuto di queste holding per dare maggiore peso decisionale agli altri tre eredi, Barbara, Eleonora e Luigi.
La pista che riscontra più favori sarebbe quella di garantire ai tre figli, avuti dal secondo matrimonio, una rappresentanza adeguata nei board delle singole società. Sembra essere esclusa la possibilità di avere poteri di veto o meccanismi di maggioranza qualificata. Ovviamente questo non è un lavoro semplice e richiede del tempo per trovare il giusto compromesso in equilibri delicati che sono stati il cardine di tutte le società della famiglia per moltissimi anni.
L’urgenza è data esclusivamente dall’arrivare il prima possibile all’accettazione dell’eredità per far partire la macchina della successione, visto che al momento gli eredi non sono ancora proprietari dei beni lasciati a loro e non c’è nessun esecutore testamentario. I professionisti sono al lavoro, senza che nessuno dei figli abbia sollevato alcun problema. Quindi la strada è lunga, ma si sta facendo di tutto per poterla percorrere nel breve tempo possibile e senza nessun rallentamento con la gestione delle attività, come comunicato dallo stesso Pier Silvio per quanto riguarda Mediaset, prosegue normalmente.
Inoltre, Fininvest ha appena approvato il bilancio consolidato dei primi sei mesi, chiuso con ricavi da 3,8 miliardi di euro e un risultato netto di 200,2 milioni. Per quanto riguarda MfE-Mediaset, il progetto di una piattaforma a tv europea con ProSiebenSat.1 prosegue. Mondadori cresce e la quota in Mediolanum genera utili.