Con una Pec del dicembre scorso il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rinnovato in automatico la Convenzione per lo stadio Maradona per i prossimi cinque anni. Lo scrive il quotidiano Il Mattino, spiegando che il numero uno dei partenopei ha esercitato un suo dritto. Nella convenzione che sta per scadere è precisato che l’accordo «è rinnovabile per ulteriori cinque anni e, dunque, fino al 30 giugno 2028».
Da qui la sfida di De Laurentiis al sindaco Gaetano Manfredi di volere il Maradona in Concessione per 99 anni. E la risposta dell’ex rettore che gli ha chiesto di presentare un project financing corredato dal piano finanziario. Del resto, nelle more del rinnovo automatico della Concessione dell’impianto di Fuorigrotta De Laurentiis avrebbe chiesto la possibilità di utilizzare maggiori spazi all’interno del Maradona.
De Laurentiis si è convinto che il Maradona e il Napoli non possono essere divisi, ma bisogna metterci mano per lavori importanti: «Per renderlo uno stadio moderno, ancora più sicuro e all’altezza della città». Servono però finanziamenti concreti dei privati, perché certo il Comune non può di tasca sua imbarcarsi in una avventura da circa 80 milioni di euro.
Di qui l’apertura di Manfredi al patron di un project financing in cambio di una concessione la cui durata sarà simmetrica agli investimenti che eventualmente de Laurentiis volesse fare. Il patron vuole un Maradona senza pista di atletica, con gli spalti vicini al terreno di gioco, ma soprattutto uno stadio vivibile non solo nei giorni delle partite ma per tutta la settimana con museo, aree intrattenimento, parcheggi e ristoranti.
Per Manfredi togliere la pista di atletica non è più un tabù «purché tutto vada fatto di concerto con chi pratica atletica e il Coni e indicando un’alternativa che potrebbero essere lo stadio Collana e l’Albricci». Scacco matto per fare uno stadio solo per il calcio però lo si avrebbe se all’Italia venissero assegnati gli Europei del 2032. Napoli è uno degli stadi designati e con la kermesse europea il Maradona per forza di cose dovrebbe essere trasformato in uno stadio esclusivamente dedicato al calcio.
«Una cosa è la convenzione d’uso, che è legata all’uso dello stadio come è stato in tutti questi anni, e un’altra cosa è una concessione a lungo termine che segue norme e principi completamente diversi. Se la Società presenterà un project financing sicuramente lo valuteremo perché è un’opportunità. Noi abbiamo anche le risorse degli Europei, che potrebbero arrivare, e dunque le due cose vanno in parallelo», ha aperto Manfredi.