Nella serata di lunedì, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la decisione della Roma di sollevare dalla carica di CEO Pietro Berardi. Alla base della scelta della società giallorossa, secondo indiscrezioni, ci sarebbero delle divergenze strategiche fra l’ex ad e la famiglia Friedkin, proprietaria del club capitolino.
Con ancora un mese e poco più di stagione da affrontare, con la squadra di Mourinho in piena lotta per entrare nella Champions League dell’anno prossimo conquistando uno dei primi 4 posti in campionato e prossima a giocarsi il ritorno dei quarti di finale di Europa League, ora la società sta valutando una nuova figura che possa prendere il posto di Berardi.
Come primo identikit, riporta la Gazzetta dello Sport, piacerebbe una figura che possa svariare con una certa agilità fra la questione stadio, ai rapporti con l’UEFA, non dimenticando di collaborare al meglio con le altre aree del club, senza dimenticare quella sportiva. Ecco perché, proprio per quest’ultimo punto piacerebbe una persona che conosca il calcio avendo avuto un’esperienza di livello sul campo. Ecco perché anche un ex calciatore come Zibì Boniek è sembrato un ottimo candidato da inserire fra i papabili. Lo stesso Boniek, tuttavia, ha poi smentito: “Fake news”.
Tra gli latri ci sarebbero in lizza anche Diego Nepi, direttore generale di Sport e Salute, e Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato della stessa azienda pubblica che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia. Ma al momento siamo ancora nella fase delle valutazioni interne con i diretti interessati che smentiscono e dalla società non filtra nulla. Si valuta anche la pista interna con Michael Wendell, il nuovo direttore commerciale che sta riscuotendo un ottimo gradimento.
Fra i candidati, infine, ci sarebbe anche un cavallo di ritorno rappresentato da Umberto Gandini, attuale presidente della Lega Basket, ed ex amministratore delegato della Roma per 2 anni dal 2016 al 2018. Gandini che, prima di approdare nella Capitale, ha avuto una lunga esperienza, per un totale di 23 anni, al Milan, dove ha ricoperto le cariche di direttore dell’organizzazione sportiva, team manager e direttore esecutivo dell’area sportiva con delega alla negoziazione di diritti televisivi.
La rosa è ristretta e presenta quasi tutti italiani, tranne che per la soluzione interna. Ma, secondo i rumors che provengono dal comune, che segue la questione in maniera molto interessata per conoscere con chi dovrà confrontarsi sul tema stadio, il prossimo amministratore delegato giallorosso potrebbe essere un italiano. Le valutazioni in corso, con la pista USA da non escludere a priori, ma sembra certa una risoluzione della questione in tempi brevi.