«Divergenze strategiche con la proprietà» e con il club in generale. È questa la motivazione che ha portato la Roma a decidere di dare il benservito a Pietro Berardi, che da ieri, dopo 558 giorni dalla nomina, non è più l’amministratore delegato del club giallorosso.
Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, che la posizione di Berardi fosse in bilico era noto da tempo all’interno del club, anche se si pensava il rapporto si sarebbe concluso al termine della stagione. Tuttavia, le divergenze strategiche fra i Friedkin e Berardi sarebbero state importanti anche se sulla decisione non avrebbero avuto un peso né la vicenda delle plusvalenze – in cui sono indagati Dan, Ryan e lo stesso Berardi – né la questione nuovo stadio, che sta procedendo secondo le tempistiche inizialmente previste e con un buon accordo con il Comune.
Berardi, aggiunge il Corriere dello Sport, aveva perso gradatamente un ruolo operativo all’interno del club: tant’è che pure sul tema stadio, in realtà, negli ultimi tempi non era lui ad occuparsene in prima linea. Una rottura che era nell’aria, quindi, ma che è stata anticipata dai Friedkin già a stagione in corso per non perdere tempo.