Il presidente della Liga Javier Tebas come José María Enríquez Negreira. E’ questa l’accusa nei confronti del massimo dirigente del calcio spagnolo, che – scrive El Español – avrebbe intrattenuto rapporti con il Maiorca, incassando 232mila euro dal club spagnolo per un rapporto sui giocatori e uno studio del mercato argentino. All’epoca dei fatti Tebas ricopriva il ruolo di vicepresidente della Liga.
Secondo quanto riporta la stampa spagnola, l’autorizzazione al pagamento sarebbe stata firmata dall’allora manager del club, Pedro Terrasa, per un rapporto che in realtà sembra non essere mai esistito. I rapporti fra Tebas e il Maiorca non sono segreti, anzi, visto che l’attuale numero uno della Liga era un rappresentante dello stesso club prima di entrare nella amministrazione del campionato spagnolo con la carica di vice presidente.
Nello stesso anno del rapporto “fantasma”, il 2008, Tebas era sì vicepresidente della Liga, ma allo stesso tempo possedeva una quota del 15% del Maiorca attraverso la sua società Esfinge Veinte, che ha emesso la fattura, poi pagata dalla società delle Baleari. Le azioni di Tebas sono poi state acquistate, nel 2012, proprio da Pedro Terrasa che è diventato così il secondo maggiore azionista del Maiorca.
L’allora presidente del Maiorca, Vicenç Grande, ha dichiarato di non essere a conoscenza di questo pagamento e di non aver mai richiesto un simile rapporto sui giocatori argentini e sul calciomercato del Paese sudamericano, visto che all’epoca aveva già a disposizione una squadra di persone che effettuava questo servizio.
Nelle scorse settimane, il presidente della Federcalcio spagnola, Lui Rubiales aveva citato il “caso Negreira” paragonandolo a Tebas: «Quello che ha fatto Negreira è orribile: ricevere denaro da un club mentre era vicepresidente degli arbitri spagnoli. Tebas, dal canto suo, mentre era vicepresidente della Liga ha ricevuto denaro da molti club spagnoli. Non so cosa sia più grave. Quindi, ascoltiamo consiglii solo da chi può darli».
La risposta di Tebas non si è fatta attendere e, come fa spesso il numero uno della Liga, è arrivata dal suo account Twitter ufficiale: «Confrontare LaLiga e CTA (l’associazione arbitri spagnola, ndr) è ASSURDO. La vicepresidenza della Liga non è solo compatibile con il lavoro per i club: devi rappresentare un club per candidarti. La mia storia professionale è pubblica, trasparente e compatibile».