Si sta per concludere la vendita di una società sportiva più alta della storia. A essere coinvolti sono i Washington Commanders, franchigia della NFL che in passato riportava il nome di Redskins, che sta per essere acquisita dal miliardario del private equity Josh Harris.
Come riporta il Financial Times, l’accordo dovrebbe essere chiuso per la cifra record di 6 miliardi di dollari (al cambio attuale 5,4 miliardi di euro) che supererebbe la cifra di 4,6 miliardi di dollari a cui è stata venduta un’altra franchigia della NFL come i Denver Broncos, acquistati nel maggio 2022 da Rob Walton, figlio del fondatore di Walmart.
L’accordo non è ancora stato ufficializzato, visto che l’attuale proprietario, Daniel Snyder, deve ancora accettare l’offerta di Josh Harris e poi passare per l’approvazione della stessa NFL. Quindi la partita non è ancora chiusa definitivamente e nelle scorse settimane si era parlato anche di un interessamento di Jeff Bezos, terzo uomo più ricco del mondo e proprietario di Amazon e del Washington Post, fra le altre cose. Insieme a Bezos, interessato nell’affare Commanders, anche il rap Jay-Z, ma tutto sembra essere naufragato in questo momento.
Harris, inoltre, possiede già società sportive, visto che ha la maggioranza dei Philadelphia 76ers, franchigia della NBA, dei New Jersey Devils della NHL e del Crystal Palace della Premier League, che finiscono sotto il controllo della HBSE, società di gestione sportiva privata gestita da David Blitzer. Insomma, la NFL manca alla collezione di Harris che potrebbe presto venir completata.
L’offerta di Harris per i Commanders, secondo indiscrezioni rilanciate da Sportico, include un investimento di minoranza dall’ex stella del basket dei Los Angeles Lakers Magic Johnson. Al momento attuale, la franchigia viene portata avanti dalla moglie Tanya, dopo che Daniel Snyder è stato indagato dalla Camera degli Stati Uniti per aver portato all’interno della società «una cultura del lavoro tossica». Inoltre Snyder è stato oggetto di indagine per molestie, durante una cena di lavoro, a un ex dipendente dei Commanders e per aver commissionato filmanti definiti «sessualmente allusivi» delle cheerleader, senza il loro consenso, e per aver interferito con l’indagine interna della NFL su tale accusa.