Indagine FIGC, la Juventus apre in perdita in Borsa

Nella serata di mercoledì, la Procura della Federcalcio ha notificato alla Juventus la chiusura delle indagini sul filone che riguarda le cosiddette “manovre stipendi”, i rapporti con con alcuni…

Juventus chiusura Borsa
Il logo della Juventus (Photo Andrea Staccioli / Insidefoto)

Nella serata di mercoledì, la Procura della Federcalcio ha notificato alla Juventus la chiusura delle indagini sul filone che riguarda le cosiddette “manovre stipendi”, i rapporti con con alcuni agenti e le partnership sospette con altre società. Nella mattinata odierna la Borsa ha reagito alla notizia e il titolo dei bianconeri ha aperto la seduta in perdita.

Il titolo della Juventus ha fatto registrare un calo che oscilla tra l’1-1,5% con il valore delle azioni che si attesta intorno allo 0,33 euro. I tre filoni sugli stipendi si aggiungono alla questione plusvalenze con la Juventus che aspetta il 19 aprile per conoscere l’esito del ricorso presentato al Collegio di Garanzia del Coni, che dovrà decidere se la penalizzazione di 15 punti inflitta dalla Corte d’Appello della FIGC lo scorso 20 gennaio sia commisurata ai capi di imputazione o se la stessa Corte dovrà riformulare eventualmente una pena.

Una decisione che potrebbe incidere anche sulla strategia di difesa dei bianconeri. La Juventus mette infatti in conto anche l’ipotesi di un patteggiamento per il nuovo filone, mossa che potrebbe avere un senso soprattutto qualora la società dovesse riuscire a riottenere i 15 punti di penalità inflitti proprio con il primo processo sportivo.

Tornando alla Borsa, Piazza Affari nei primi scambi conferma di non avere una direzione precisa, in linea con l’Europa e con gli operatori che sembrano attendere indicazioni più precise sulle intenzioni delle banche centrali. L’indice Ftse Mib sale dello 0,1% con tentativi di escursione in terreno negativo, appesantito dal titolo Enel che scende del 3% a 5,8 euro dopo la tornata di nomine nelle partecipate pubbliche.

Debole anche Saipem (-1,7%), mentre tra gli altri gruppi con i vertici coinvolti dalle scelte del governo Leonardo sale dello 0,6%, Poste dello 0,4%, Eni è in aumento dello 0,3% e Terna dello 0,1%. Tra gli altri titoli principali di Piazza Affari spicca il rialzo di Moncler, che cresce di tre punti percentuali.