Saras vola in Borsa: per Moratti possibile plusvalenza da 240 mln

Un inizio 2023 ottimo dal punto di vista borsistico per Saras, che continua sull’onda lunga del 2022, anno in cui il titolo ha guadagnato il 109%. Come riporta Repubblica -…

Moratti plusvalenza Saras

Un inizio 2023 ottimo dal punto di vista borsistico per Saras, che continua sull’onda lunga del 2022, anno in cui il titolo ha guadagnato il 109%. Come riporta Repubblica – Affari e Finanza, Saras ha registrato un progresso del 25% da inizio 2023 con le sue azioni che valgono 1,47 euro, con una performance triennale positiva del 15%, mentre il dato recita -10% se si considerano gli ultimi 5 anni.

La società di raffinazione petrolifera di proprietà della famiglia Moratti, con Massimo Moratti nella carica di presidente, nei primi 9 mesi del 2022 ha fatto registrare ricavi per 11,97 miliardi di euro, in crescita del 105% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In forte aumento anche il margine operativo lordo passato da 10,6 milioni a 817 milioni con l’utile salito a 449,7 milioni, a fronte di un rosso di 109,7 milioni contabilizzato nel 2021. Da ottobre, è stato nominato un nuovo amministratore delegato della società, Matteo Codazzi.

Nonostante questi ottimi numeri, per Massimo Moratti c’è anche qualche aspetto meno positivo, visto che qualche settimana fa – come anticipato da Calcio e Finanza – l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio allo scorso giugno della sua cassaforte con una perdita di 4,3 milioni di euro, rispetto al profitto di 1,6 milioni del precedente esercizio. Il passivo è stato comunque tutto ripianato attingendo ai 60 milioni di utili accumulati e non distribuiti, parte significativa del patrimonio netto di quasi 200 milioni costituito fra l’altro da riserve per 81 milioni.

La struttura di controllo della società di Saras è retta da un patto di sindacato siglato a marzo dello scorso anno e valido fino a giugno del 2024 fra lo stesso presidente, che con la sua accomandita possiede il 20,011% di Saras, e una quota analoga divisa a metà fra la Angel Capital Management (Acm) del nipote Angelo e la Stella Holding del fratello Gabriele, figli del defunto Gian Marco. Proprio qualche giorno fa Acm, esercitando una clausola del patto che le consentiva di vendere a partire dall’1 febbraio fino alla metà del suo pacchetto di azioni detenuto in Saras, quindi il 5% del capitale, l’ha dato in garanzia a BofA per ottenere un finanziamento di 66 milioni. L’accomandita Massimo Moratti Sapa vede il presidente di Saras detenerne il 99,98% a titolo di usufrutto e lo 0,001% in proprietà mentre i figli Angelomario e Giovanni posseggono ciascuno lo 0,005% direttamente e il 49,99% in nuda proprietà.

Il rosso dell’accomandita a fronte di proventi finanziari saliti anno su anno da 4 a 10,4 milioni, è derivato da svalutazioni per 7,7 milioni che hanno riguardato vari asset non immobilizzati per 80 milioni ma anche una piccola quota nella Skira Editore, che risulta azzerata. Gli 85 milioni di controvalore di immobilizzazioni finanziarie sono rappresentati, oltre che dalla quota in Saras, da una polizza Calie Life Excellence (20 milioni) e da quote di fondi d’investimento per 21 milioni mentre la società nell’esercizio ha ottenuto il rimborso di 25 quote del fondo immobiliare Scarlatti (in bilancio per 3,1 milioni) e ha rilevato il 3% della società medicale svizzera Innovascom.

A formare i 198 milioni di attivo contribuisce anche un importante patrimonio di terre e mattoni in carico a 26 milioni, costituito da un immobile a Londra, oltre a terre e fabbricati fra Robbiate e Imbersago, comune alle porte di Milano dove nel 1954 Angelo Moratti, padre di Massimo, acquistò una imponente villa poi diventata residenza della famiglia. La perdita di bilancio è comunque ampiamente compensata dalla potenziale plusvalenza di quasi 240 milioni di euro che Moratti alla luce dell’attuale prezzo borsistico può annoverare sulla quota di Saras, a bilancio per circa 40 milioni, pari a un valore di carico di 0,21 euro per ogni azione. Senza contare che la nota integrativa dà conto di come Moratti a gennaio dello scorso anno si sia distribuito un dividendo di 12 milioni attinto sempre dalle riserve.