Mondiali 2026: è già scontro sul format tra FIFA e club

Salto in avanti di quattro anni. Con il Mondiale in Qatar che si prepara all’inizio dei quarti di finale, proseguono le discussioni anche sull’edizione del 2026 che si svolgerà in…

Come funziona la Coppa Intercontinentale
Il presidente della FIFA Gianni Infantino (Photo by FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Salto in avanti di quattro anni. Con il Mondiale in Qatar che si prepara all’inizio dei quarti di finale, proseguono le discussioni anche sull’edizione del 2026 che si svolgerà in USA, Canada e Messico. La manifestazione subirà grandi cambiamenti, dal momento in cui il numero delle Nazionali partecipanti alla rassegna iridata passerà dalle attuali 32 a 48.

Il formato dei gironi, da 16 con tre squadre o 12 con quattro, non è ancora stato deciso, con la seconda opzione che sta prendendo sempre più consensi ai piani alti della FIFA, visto che la formula a tre squadre potrebbe vedere un calo di importanza della terza partita o un maggiore rischio di risultati “accomodati”.

Un altro aspetto positivo, per il massimo organo calcistico, sarebbe quello di avere più partite. Più incontri significherebbe anche un maggior flusso di denaro da parte degli sponsor, con il benestare dei Paesi ospitanti. Il lato negativo di questa formula sarebbe l’aumento dei tempi: la competizione durerebbe cinque settimane invece delle quattro attuali con le partite che da 7, in caso di arrivo in finale, diventerebbero 8.

Come riporta l’autorevole quotidiano inglese The Times, Arsene Wenger, ex tecnico dell’Arsenal e attuale responsabile dello sviluppo del calcio globale della FIFA, ha affermato che la decisione finale su quante squadre saranno presenti in un singolo gruppo sarà presa il prossimo anno, mentre Victor Montagliani, presidente della Concacaf, ha affermato che il rischio di sovrapposizione con i campionati nazionali è «una preoccupazione valida» e che gli organizzatori possono accomodare l’evento su «circa 35 giorni».

Dal fronte dei club si inizia a percepire un certo fastidio sulla possibilità che il Mondiale vada a intaccare le dinamiche di inizio stagione, fra ritiri posticipati e inizio dei campionati 2026/27 che slitterebbe. I 16 gironi da tre squadre significherebbero 80 partite, ma 12 gironi da quattro farebbero crescere il numero totale a 104, con le prime due di ogni girone più le otto migliori terze classificate che accederebbero ai sedicesimi di finale.

Espandere la Coppa del Mondo da 32 squadre a 48 significa tuttavia un raddoppio delle Nazionali presenti per Africa, Asia e Concacaf. Questo probabilmente spiega perché, nel 2017, queste tre Confederazioni hanno sostenuto il piano di espansione del presidente della FIFA Gianni Infantino invece della raccomandazione del comitato di riforma della FIFA che puntava a 40 squadre: otto gironi da cinque squadre e le prime due qualificate per la fase a eliminazione diretta.

Il desiderio di aprire il Mondiale a più Nazionali voluto da Infantino inizia di scontrarsi con le competizioni nazionali e ad andare contro la volontà di calciatori e società che chiedevano un calendario più snello e che invece sembra ingolfarsi sempre di più: la battaglia è soltanto all’inizio.