Ancelotti: «Il contropiede è attualissimo. Mourinho il più grande di tutti noi»

Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid e storico tecnico del Milan, ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere dello Sport. Dal Mondiale in Qatar a Cristiano Ronaldo, passando per…

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(Foto: JON SUPER/POOL/AFP via Getty Images)

Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid e storico tecnico del Milan, ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere dello Sport. Dal Mondiale in Qatar a Cristiano Ronaldo, passando per la sua evoluzione negli anni, Ancelotti ha toccato diversi argomenti, spiegando di essere «cambiato. Sono più elastico. Fino a poco tempo fa era difficile che rivedessi sistema di gioco e strategia durante la partita».

Partendo dal Mondiale, Ancelotti dice che «qualche individualità si è distinta, tutta gente conosciuta: Mbappè, Richarlison, Vinicius, Bellingham, Julian Alvarez, Guido Rodriguez e Bounou». E su Cristiano Ronaldo aggiunge: «Lui probabilmente si sente ancora vent’anni perché sta bene, dal corpo ha le risposte che cerca. La concorrenza però si è fatta dura».

Per Ancelotti, gestire CR7 non è stato complicato: «L’ho avuto due anni, problemi zero. Anzi, me li ha risolti lui. Uno che segna almeno un gol a partita può essere considerato un problema? Cristiano si allena benissimo, è attento ai particolari, per me è stato fin troppo facile gestirlo. E’ un giocatore eccezionale».

Il tecnico del Real si sofferma poi sull’evoluzione del gioco del calcio e dice la sua sul “tikitaka”: «Io non mi vergogno di abbassarmi e ripartire, pur disponendo di giocatori di notevole qualità. Con gente come Vinicius e Mbappè, poi, se una volta rubata palla non cerchi la verticalizzazione sei un delinquente».

Difesa e contropiede «sono attualissimi. Contano le interpretazioni, gli adattamenti, i tempi di esecuzione. Come ha detto il più grande di tutti noi, Mourinho: ho vinto tante partite in questo modo», ha concluso.