Si riaccende il dibattito sul nuovo stadio di Milan e Inter. Dopo l’indiscrezione de La Gazzetta dello Sport, secondo la quale i club si starebbero guardando intorno per trovare sedi alternative utili per la realizzazione del progetto, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha risposto mettendo sul tavolo il via libera delle due società al dibattito pubblico.
Tra le aree alternative che i club avrebbero valutato in caso di cambio di sede c’è anche quella dove sorgevano le acciaierie Falck, nel comune di Sesto San Giovanni (alle porte di Milano, nella zona nord). Per questo motivo il Gazzettino Metropolitano ha interpellato il sindaco di Sesto che ha confermato la totale disponibilità del Comune a ospitare il nuovo stadio. «Nell’anno in cui Sesto San Giovanni è Città Europa dello Sport, regalare il tempio del calcio sarebbe qualcosa che rimane a vita. Sarebbe Il regalo più bello che si possa fare alla città», le parole di Roberto Di Stefano.
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«Ci stiamo lavorando, ma non dipende solo da noi. Per realizzare questo sogno bisogna essere in tre: il Comune – e da noi l’ok già ce l’hanno –, la proprietà che deve mettere a disposizione l’area e le due società. Se alla proprietà va bene, restano le due società: la scelta è solo in capo a loro. Devono convincersi di superare il confine milanese in una logica internazionale di Città Metropolitana», ha aggiunto.
L’esempio portato dal sindaco di Sesto San Giovanni è quello delle grandi capitali europee dove questo modello è già stato messo in atto. Città come Londra, per esempio, hanno diversi stadi di club che militano in Premier League nell’area della Città Metropolitana. La scelta di Sesto San Giovanni, inoltre, accelererebbe i tempi per la realizzazione del nuovo stadio: il milione e 250mila metri quadri delle aree dismesse ex Falck è già in buona parte bonificato e, secondo il progetto della Cattedrale presentato da Inter e Milan, l’area richiesta per il nuovo stadio non supererebbe i 150mila metri quadrati.
«Milano sta facendo passi da gigante in una logica internazionale. Se si ragionasse con questa logica internazionale anche per lo stadio, la soluzione sarebbe già pronta. In 13 minuti esatti da Sesto Rondò si arriva in Duomo con la Metropolitana, mentre in 15 minuti si arriva a Linate», ha concluso Di Stefano.