Chi è Giorgio Marchetti, l'erede di Infantino nei sorteggi d'Europa

Dopo la nomina di Gianni Infantino a presidente FIFA, serviva un erede per i sorteggi UEFA. Niente più Infantiners, il successore è Giorgio Marchetti.

Chi è Giorgio Marchetti
(Foto: FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images)

Chi è Giorgio Marchetti. Dopo la nomina di Gianni Infantino a presidente Fifa, serviva un erede per i sorteggi Uefa. Niente più #Infantiners, il successore è Giorgio Marchetti.

Sarà l’italiano quindi il protagonista dei sorteggi nei prossimi anni. Lo era già stato, sia come “spalla” di Infantino che da solo, anche negli ultimi mesi. Con il doppio sorteggio dei quarti di Champions ed Europa League di oggi, ormai il ruolo è diventato ufficiale, anche per i telespettatori.

Chi è Giorgio Marchetti, post-Infantino ai sorteggi

Nato a Luino (provincia di Varese), 56 anni, sposato con tre figli, Marchetti ha iniziato la carriera sportiva della Lega Calcio fino da metà anni ’80. Segretario generale dal 1997, ha ricoperto un ruolo importante in Italia per quanto riguarda i nuovi sistemi di trasferimento, i calendari e per le licenze, oltre a ricoprire ruoli all’interno di varie commissioni Uefa.

Nel 2003 è arrivata la chiamata proprio della stessa Uefa, diventata effettiva dal 1 febbraio 2004: inizialmente come capo del dipartimento del calcio professionistico e direttore marketing e commerciale, in seguito diventato direttore di tutte le competizioni Uefa.

Chi è Giorgio Marchetti, cerimoniere dei sorteggi

Dal 2009 era Gianni Infantino, però, il protagonista dei sorteggi. Certo, spesso Marchetti era presente, soprattutto in Europa League. Ma con la nomina di Infantino a presidente Fifa, l’italiano si è “preso” il ruolo di primo piano, già da oggi a Nyon con l’aiuto di Gianluca Zambrotta per i sorteggi di Champions League e dello svizzero Alexander Frei per quello di Europa League (insieme al giornalista portoghese Pedro Pinto). Insomma, niente più #infantiners: #marchetters magari non suona così bene, però il futuro dei sorteggi è tutto nelle mani dell’italiano di Luino. Al suo predecessore, in fondo, il ruolo ha portato bene.