Inter, Milan e Juve: in due anni perso quasi 1 miliardo

Con l’approvazione del bilancio 2020/21 dell’Inter, chiuso con un rosso record di -245 milioni di euro – è ora possibile offrire una fotografia dei conti delle tre big del calcio…

Perdite Inter Milan Juventus

Con l’approvazione del bilancio 2020/21 dell’Inter, chiuso con un rosso record di -245 milioni di euro – è ora possibile offrire una fotografia dei conti delle tre big del calcio italiano (i nerazzurri, il Milan e la Juventus) nelle ultime due stagioni calcistiche, influenzate dall’emergenza Coronavirus.

Prima la Juventus e poi l’Inter hanno fatto registrare un rosso record per la storia del calcio italiano, segno che la pandemia ha influito significativamente sui bilanci dei club, soprattutto su quelli delle società con costi molto alti, che hanno visto diverse voci di ricavi calare drasticamente (le plusvalenze, ad esempio) se non sparire del tutto (i ricavi da stadio).

Il quadro è impietoso: solamente nella stagione 2020/21 Inter, Juventus e Milan – il cui risultato netto è stato anticipato da Calcio e Finanza – hanno collezionato un rosso complessivo per 551,3 milioni di euro, oltre mezzo miliardo, con il club di Suning davanti a tutti.

Un dato in peggioramento rispetto al rosso aggregato del 2019/20, che era stato pari a 387,6 milioni di euro, con il Milan che aveva fatto registrare la perdita più alta. I rossoneri sono gli unici ad essere riusciti a invertire il trend tra le due stagioni, grazie a un importante taglio dei costi.

CLUB 2019/20 2020/21
Inter -102,4 -245
Juventus -89,7 -209,9
Milan -194,6 -96,4
TOTALE -386,7 -551,3
TOT. 19/20 e 21/22 -938

Elaborazione Calcio e Finanza; dati in milioni di euro

In totale, sommando le perdite per queste due stagioni, si arriva a un risultato netto aggregato negativo per 938 milioni di euro. In sostanza, un rosso di quasi un miliardo, che giustifica la volontà da parte delle tre società italiane di fare parte della Superlega europea.

Il nuovo torneo separatista, al quale avevano aderito 12 club – nato e momentaneamente accantonato nello spazio di 48 ore – avrebbe garantito alle società partecipanti un bonus iniziale tra i 200 e i 300 milioni di euro, ossigeno per i club alla disperata ricerca di liquidità.