La Superlega europea imposterà un salary cap

Emergono ulteriori dettagli sul progetto della Superlega. Nell’intervista rilasciata ieri alla trasmissione “El Chiringuito”, il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, ha difeso la scelta della creazione della competizione, spiegando…

Superlega salary cap

Emergono ulteriori dettagli sul progetto della Superlega. Nell’intervista rilasciata ieri alla trasmissione “El Chiringuito”, il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, ha difeso la scelta della creazione della competizione, spiegando quali riforme intende attuare per garantirne la competitività e la sostenibilità.

Anzitutto, nel progetto è previsto una sorta di salary cap: «Sì…in questo progetto il massimo (per gli stipendi in stile Liga, ndr) è fissato al 55% del fatturato. Gli stipendi aumentano sempre e le entrate scendono. Adesso abbiamo problemi anche con le sponsorizzazioni. Abbiamo buoni sponsor come Adidas o Emirates che hanno avuto difficoltà. Alcuni pensano che non sia successo niente ma sono successe tante cose».

Ma non solo il tetto salariale: la nuova lega ambisce anche una maggiore trasparenza. «Tutti sanno cosa guadagnano in NBA, lo rendono pubblico. Perché non si sa cosa guadagnano qui?» ha affermato Perez. Il riferimento è alla UEFA, accusata di non essere sufficientemente trasparente, aspetto che la nuova Superlega vuole modificare per avvicinare ulteriormente il pubblico.

In ogni caso, qualche elemento dalla UEFA verrà ripreso: «Ci sarà il Fair Play Finanziario, sarà un passo importante affinché il calcio duri altri cento anni». Sarà ripreso anche il VAR, mentre sugli arbitri Florentino ha le idee chiare: «Cercheremo di selezionare i migliori con criteri professionali. Faremo del nostro meglio».

[cfDaznWidgetSerieA]

Al momento però, nessuna possibilità di una Superlega inserita in ambito UEFA: «Vogliamo fare come nel basket, per semplificare le cose. Crediamo di voler essere padroni del nostro destino. Con totale solidarietà, se ci sono tanti soldi, da distribuire a tutti. Chi ha detto questa cosa dei ricchi sarà qualcuno che non vuole che le cose cambino».

Infine, ancora sulla UEFA: «Dobbiamo ancora aspettare un altro anno. Lavoriamo da due o tre anni. L’obiettivo se potessimo e se raggiungessimo un accordo con la UEFA è partire adesso. Se non si raggiungerà un accordo tra oggi e agosto, non ci saranno rotture».