Inter, in arrivo gli stipendi di gennaio per i giocatori

Buone notizie per l’Inter, non solo sul campo, dove i nerazzurri hanno sconfitto il Genoa e si preparano alla sfida con il Parma. Secondo quanto riportano la Gazzetta dello Sport

Inter stipendi gennaio

Buone notizie per l’Inter, non solo sul campo, dove i nerazzurri hanno sconfitto il Genoa e si preparano alla sfida con il Parma. Secondo quanto riportano la Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera, la società è pronta a pagare ai tesserati lo stipendio di gennaio entro la metà di marzo (tra il 15 e il 16 del mese).

Giusto ieri, l’ad di Pirelli Marco Tronchetti Provera parlava dell’attività di Suning in relazione al club: «Suning ha avuto un’iniezione di liquidità. La società ha confermato l’impegno e dovrebbe esserci un cammino normale, ci sono poi proposte di terzi interessati a entrare nel capitale. Mi sembra che la volontà sia quella di mantenere il supporto all’Inter».

Fino a questo momento, l’Inter ha pagato ai calciatori gli stipendi di luglio, agosto, settembre e ottobre. Le prime due mensilità erano state saldate il 28 gennaio, mentre le altre due già in precedenza. Novembre e dicembre sono ancora in sospeso, con il pagamento posticipato probabilmente a fine campionato dopo l’accordo tra la società e i giocatori. Ricordiamo infatti che la FIGC aveva definito nel 16 febbraio la data limite per il pagamento di quelle mensilità, con la sola possibilità – sfruttata dall’Inter – di differire i pagamenti in caso di accordo individuale tra i club e i singoli tesserati.

L’attenzione si può ora concentrare sulle scadenze UEFA. Il 31 marzo è infatti il termine per le licenze delle coppe europee 2021/22, ma il controllo è meno pressante del previsto. La UEFA ha emanato infatti una circolare per ammortizzare le conseguenze negative dell’emergenza Coronavirus, introducendo un’eccezione al saldo degli stipendi dell’anno precedente entro il 31 dicembre.

Solamente in questa occasione, i club potranno ottenere la licenza se il totale non pagato non supererà il 15% del compenso di ogni tesserato nell’anno solare. La società dovrà dimostrare l’impatto dell’emergenza sui ricavi – ma su questo non c’è dubbio – e un piano che garantisca il saldo degli arretrati entro il 30 giugno.

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