Chi è Alessandro Nasi – Si lavora senza sosta per il futuro di Comau, azienda controllata di Fca attiva nella produzione di robot industriali, che sta accelerando e definendo la scelta del proprio futuro management, con l’obiettivo di arrivare preparata alla sua nuova vita, che inizierà nel 2021.
La società non farà parte della fusione tra Fca e Psa, che darà vita al nuovo gruppo automobilistico (ribattezzato Stellantis) e – spiega MF-Milano Finanza – inizierà a vivere come una società quotata a sé stante a Piazza Affari.
Il presidente Alessandro Nasi (cugino di John Elkann e rappresentante più importante del ramo omonimo in seno alla dinastia Agnelli) e l’amministratore delegato Paolo Carmassi si starebbero orientando verso figure manageriali di alto profilo a livello mondiale per la società.
Del resto, spiega una fonte a MF, il lavoro di costruzione del team va avanti da ben prima che Exor in giugno ufficializzasse la decisione di scorporare Comau dal progetto Stellantis. Era stato lo stesso Nasi a scegliere come nuovo ceo Carmassi (cinquantenne manager milanese con una forte esperienza in aziende di alta tecnologia) e ora si lavora per far viaggiare da sola una società che nel 2019 ha fatto registrare un fatturato di 1,2 miliardi e un utile di 3,7 milioni.
Al di là del futuro di Comau, la nomina di Nasi alla presidenza della società di robotica evidenzia un punto importante anche per quanto riguarda le dinamiche interne alla famiglia Agnelli. In particolare, segnala l’inizio di un’era in cui in cui tre esponenti della dinastia (tutti compresi tra 40 e i 50 anni), stanno emergendo come gli alfieri delle attività per i prossimi anni.
Chi è Alessandro Nasi, il terzo Agnelli alle spalle di Elkann e Andrea
Se tutto sappiamo ormai di John Elkann (presidente di Exor, Fca, Ferrari e anche della futura Stellantis) e di Andrea Agnelli (presidente della Juventus e unico altro membro della famiglia che sarà presente nel board di Stellantis), meno noto è il profilo di Alessandro Nasi, cugino da sempre tra i più vicini a Elkann, che da anni riveste il ruolo di vicepresidente di Exor e da pochi mesi è anche presidente di Comau.
Una conferma di questo nuova situazione d’altronde emerge dal recente riassetto delle quote di azionariato della Giovanni Agnelli Bv (la cassaforte olandese della dinastia che controlla Exor). In questo nuova ripartizione delle quote infatti i rami della famiglia facenti capo a questi tre cugini sono quelli che si sono maggiormente rafforzati.
In particolare, il ramo rappresentato da Alessandro Nasi è cresciuto all’8,79%. Attenzione però. Nasi che si può a pieno titolo considerare come il referente del “ramo Nasi” in un senso più ampio. Una porzione di dinastia che comprende le famiglie Ferrero Ventimiglia, Camerana, Marone Cinzano, Avogadro di Collobiano, Ajmone Marsan, Marini Clarelli, e che in totale detiene il 21% circa del capitale della Giovanni Agnelli Bv. Quindi il secondo azionista della cassaforte olandese alle spalle della Dicembre di John Elkann.
Una responsabilità non da poco per una persona che in famiglia descrivono come riservatissima e non amante delle scene pubbliche, ma che invece preferisce coltivare nel tempo libero la propria passione per la montagna. Anche se, quasi per paradosso, ha scelto come compagna di vita una figura molto nota al grande pubblico come l’ex modella ceca Alena Seredova (ex moglie di Gianluigi Buffon).
Chi è Alessandro Nasi, tra Torino e New York
Entrando nei dettagli professionali, invece, va detto che ha passato negli Stati Uniti 22 dei 46 anni di vita. E’ infatti cresciuto a New York per poi rientrare in Italia e laurearsi in Economia all’Università di Torino, per poi tornare nella Grande Mela dove ha lavorato nella revisione contabile e in finanza, presso grandi investment bank di Wall Street come Merril Lynch e JP Morgan.
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Rientrato nel gruppo di famiglia ha passato 14 anni sotto la guida dell’ex ceo di Fca Sergio Marchionne lavorando in settori diversi (auto, motori, Iveco, trattori, e ora robot) e facendo esperienze complementari: si è infatti occupato di temi industriali, commerciali e gestionali. E nell’aprile 2018 ha compiuto il primo salto in avanti, lasciando gli incarichi operativi per salire alla presidenza di Iveco e quindi rivestire il primo ruolo di governo societario.
Dettaglio poco noto: Nasi da pochi mesi è entrato nell’advisory board della società danese di giocattoli Lego Brand. Ed è la prima volta che la famiglia proprietaria della Lego (ovvero i Kirk Kristiansen) ammette nel consiglio una figura “non di famiglia”, nell’ambito di una strategia di professionalizzazione e di apertura della loro governance. Inoltre, sempre a proposito di capitalismo familiare, Nasi è il rappresentante della Famiglia Agnelli in Aidaf, l’associazione italiana delle imprese famigliari.