Dallo stadio agli ingaggi: i piani di Friedkin per la Roma

Dan Friedkin, dopo aver completato l’acquisto della Roma da James Pallotta ha messo nero su bianco quali sono gli obiettivi per la società giallorossa. A cominciare dal tornare ad…

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Dan Friedkin, dopo aver completato l’acquisto della Roma da James Pallotta ha messo nero su bianco quali sono gli obiettivi per la società giallorossa. A cominciare dal tornare ad essere competitivi in tutti i tornei ai quali la Roma parteciperà.

Vero è che il prossimo sarà inevitabilmente un anno di transizione, come sottolineato dal CEO Guido Fienga: «Un piano industriale che nel primo anno metterà la basi per ottenere risultati forti e sostenibili dentro e fuori il campo».

Questo, però, non vuol certo dire che la Roma tirerà i remi in barca, scrive la Gazzetta dello Sport. L’obiettivo è quello di tornare tra le prime quattro e qualificarsi alla Champions League. Allo stesso tempo, la società vuole ben figurare sia in Europa League che in Coppa Italia, arrivando il più avanti possibile e, se non si riuscisse ad ottenere il pass per la massima competizione europea tramite il campionato, lo si potrà magari ottenere conquistando l’Europa League.

Il futuro della Roma è strettamente legato all’approvazione finale della Convenzione e della Variante Urbanistica per il nuovo stadio di Tor di Valle. La Roma aspetta il sì definitivo da parte del Movimento 5 Stelle e spera di averlo in tempi rapidi, per poi avviare i bandi internazionali e procedere finalmente con l’inizio dei lavori. Dal giorno del via ci vorranno dai 26 ai 30 mesi. Dovesse arrivare l’ok a settembre, lo stadio a fine 2023 potrebbe essere pronto.

Nel piano industriale che Fienga e la proprietà hanno redatto c’è anche l’intento di «continuare a rafforzare la percezione e la visibilità internazionale del brand As Roma». La Roma da anni cerca di consolidare la sua immagine a livello internazionale e per questo con Pallotta la squadra era solita fare le tournée negli USA (partecipando alla International Championship Cup) e una volta anche in Asia.

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Fondamentale sarà il lavoro di Francesco Calvo, nuovo Chief Operating Officer, il cui compito sarà quello di accrescere la visibilità del marchio Roma anche per entrare in contatto con nuovi possibili sponsor, considerando che i contratti con Qatar Airways e Hyundai scadono entrambi a giugno.

A livello finanziario l’obiettivo è quello di mantenere i conti in ordine e non accumulare perdite mostruose, dopo aver ripianato i debiti della gestione Pallotta. Ecco perché nelle prossime tre sessioni di mercato (questa, quella di gennaio e quella dell’estate 2021) la Roma andrà a caccia di circa duecento milioni tra plusvalenze e liquidità dalle cessioni.

La società punterà sui propri gioielli Zaniolo e Pellegrini, mentre cederà i giocatori in esubero, non più considerati funzionali al progetto come Kluivert, Under, Florenzi, Karsdorp, Schick, Perotti, Fazio, il giovane Riccardi. Si cercherà anche di ridurre il monte ingaggi. In questa prospettiva la società ha fissato un tetto massimo d’ingaggio di tre milioni di euro, a cui aggiungere eventualmente bonus a rendimento.

Infine Dan e Ryan Friedkin cercheranno di ricostruire il legame con la città e la tifoseria, che nell’era Pallotta ha vissuto momenti di profonda crisi. Inoltre si vuole anche allargare la base di tifosi, non limitandosi alla città, ma, aumentando la visibilità, si cercherà di espanderla a livello mondiale, anche attraverso l’utilizzo dei canali digitali e dei social network.