Il Covid-19 si fa sentire sui conti dei colossi del lusso e in particolare su quelli di Lvmh, il gruppo francese guidato da Bernard Arnault più volte indicato come possibile futuro acquirente del Milan dal fondo Elliott (ipotesi sempre smentita da parte dei diretti interessati).
Il colosso francese cui fanno capo, tra gli altri, i marchi Luis Vuitton, Bulgari, Christian Dior, Fendi, Moet et Chandon, Dom Perignon, ha chiuso il primo semestre dell’esercizio 2020 con un fatturato in calo del 27% a 18,4 miliardi di euro (-28% a livello organico).
Nel solo secondo trimestre le vendite a livello organico sono diminuite del 38% (a 7,8 miliardi) a causa dell’andamento negativo in Europa e Stati Uniti, a seguito della pandemia, e nonostante la ripresa registrata dalla Cina.
Il risultato operativo ha registrato un crollo del 68% a 1,67 miliardi e l’utile netto dell’84% a 522 milioni (-84%).
Se il fatturato è risultato abbastanza in linea con il consensus, o lievemente meglio grazie soprattutto alle performance di Sephora e dei cognac, i margini sono stati giudicati deludenti.
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Dalla conference call con gli analisti, ad ogni modo, è emerso che è attesa una graduale ripresa nella seconda parte dell’anno, anche alla luce dei dati registrati a giugno, soprattutto in Cina, Giappone e Stati Uniti.
La società, inoltre, non si è sbilanciata a fornire previsioni, anche se è stato indicato che anche i margini dovrebbero soffrire meno nella seconda parte dell’anno, risentendo di minori svalutazioni e delle iniziative di controllo dei costi attuate dalla società.
Gli analisti di Equita hanno lievemente alzato le previsioni sul fatturato di fine anno (a 46,2 miliardi), prevedendo un calo organico delle vendite pari solo al 2%. «Ma tagliamo l’utile operativo (-5% a 8,01 miliardi, il 3% sotto il consensus)», hanno specificato gli esperti che hanno inoltre dato una sforbiciata del 10% alle stime di utile, a 4,5 miliardi.
«Restiamo dell’idea che Lvmh sia il titolo con le maggiori possibilita’ di rivedere nel 2021 gli utili 2019», hanno sottolineato, aggiungendo però che i numeri del semestre non sono stati ‘un catalyst ‘ per il titolo, che di recente ha già registrato una buona performance. La raccomandazione di Equita rimane un ‘Buy’ con target a 440 euro.
Sono positivi (‘Buy’) anche gli analisti di Goldman Sachs, sebbene dopo la semestrale abbiano deciso di tagliare il target di prezzo sulle azioni da 450 a 430 euro.
Per altro il mercato si interroga sugli sviluppi dell’operazione da 16 miliardi di dollari annunciata a fine 2019 per rilevare Tiffany.