Pallotta dice “no” a Friedkin sul prezzo della Roma

Battuta d’arresto nella trattativa per la cessione della Roma. L’operazione ha subito una brusca frenata in relazione alla cifra che Dan Friedkin dovrebbe corrispondere a Pallotta per il passaggio di…

Roma trattativa Friedkin

Battuta d’arresto nella trattativa per la cessione della Roma. L’operazione ha subito una brusca frenata in relazione alla cifra che Dan Friedkin dovrebbe corrispondere a Pallotta per il passaggio di proprietà del club giallorosso.

Come scrive Luciano Mondellini su MF-Milano Finanza, resta da capire se il “no” pronunciato dall’imprenditore di Boston vada letto in chiave tattica (per cercare di alzare l’offerta) oppure se sia stato un pronunciamento definitivo.

Fonti interpellate ieri dal quotidiano economico-finanziario propendevano per la seconda ipotesi, uno stop senza passi indietro, anche se bisognerà monitorare attentamente la situazione nei prossimi giorni per capire verso quale direzione si andrà.

Secondo Friedkin, il valore d’impresa della Roma sarebbe pari a 580 milioni di euro. Questo perché il magnate texano, una volta acquistata la società, si sarebbe impegnato nel versare nelle casse giallorosse circa 85-90 milioni come aumento di capitale riservato.

Questo significa che la valutazione – esclusa la futura immissione di capitale – si aggirava sui 490 milioni di euro. Di questi, circa 300 milioni sono rappresentati da debito, mentre 190 milioni è il valore assegnato agli asset della società. Circa 20 milioni – nello specifico – sarebbero il valore delle società satelliti.

In sostanza, il valore residuo – 170 milioni – sarebbe quello assegnato alla Roma, della quale Pallotta detiene circa l’88%. Dunque, dei 190 milioni l’attuale proprietario ne avrebbe ricevuti 177. Una perdita di oltre 140 milioni per l’imprenditore americano, considerando investimenti per circa 320 milioni in questi anni di gestione.

Sarebbe proprio questo il motivo che avrebbe spinto Pallotta a frenare la trattativa. Tuttavia, l’attuale proprietà dovrà ora investire altri soldi nel club per far tornare i conti, a meno di non cedere sul mercato i calciatori più talentuosi. L’idea di Friedkin di immettere 85 milioni aveva proprio lo scopo di dotare il club dei mezzi per preservare campioni come Zaniolo o Pellegrini nella rosa.