Serie A, tutti i dubbi di chi dice “no” alla ripresa

La UEFA ha dettato la linea: riprendere, dando priorità ai campionati nazionali e organizzare le coppe soltanto successivamente. Questo quanto filtra dal vertice tra il massimo organismo calcistico europeo…

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La UEFA ha dettato la linea: riprendere, dando priorità ai campionati nazionali e organizzare le coppe soltanto successivamente. Questo quanto filtra dal vertice tra il massimo organismo calcistico europeo e le 55 Federazioni affiliate, andato in scena nella giornata di ieri in videoconferenza.

L’intenzione sarebbe dunque quella di far riprendere gli allenamenti ad aprile e la stagione a maggio. Una mossa che consentirebbe di portare a termine la stagione, di avere promozioni, retrocessioni e piazzamenti vari. Tuttavia – scrive “La Gazzetta dello Sport – per un’ampia fetta di Federazioni d’accordo sulla ripresa, c’è chi invece punta ancora i piedi: la Lega Serie A.

Molti presidenti ritengono la ripartenza un errore dal punto di vista sanitario, organizzativo e sportivo perché «dopo questa, rovinerebbe anche la prossima stagione». Al contrario di altri paesi come Spagna e Inghilterra disposti a giocare anche ad agosto, il limite considerato invalicabile da gran parte dei nostri club è il 30 giugno: data che accorcerebbe i tempi costringendo le squadre a un tour de force di prestazioni ogni tre giorni a cui non sono pronte per rosa ristretta ed abitudine.

Quel che è certo, è che a prescindere dall’evoluzione della situazione, in caso di ripresa ci sarebbero diversi problemi. A cominciare dal calendario, con la data della fine della stagione che rimarrebbe incerta. In generale, il rischio è quello di creare un grande caos che si andrebbe a ripercuotere sull’anno prossimo.

In particolare, questi sono i dubbi di chi preme per non ricominciare:

  • Per chiudere entro il 30 giugno ci si dovrebbe allenare dopo metà aprile e riprendere a giocare il 7 o 16 maggio, costringendo i club a una gara ogni tre giorni. Con un alto rischio di infortuni
  • Se la data di chiusura della A dovesse slittare a luglio servirà un permesso della FIFA per prolungare i contratti dei giocatori in scadenza al 30 giugno
  • Una proroga si renderebbe necessaria anche per la presentazione dei bilanci dei club e delle licenze per l’iscrizione alla stagione seguente
  • Necessario anche modificare le licenze UEFA e gli attuali parametri del FFP (la UEFA ha già allentato alcuni vincoli )
  • Bisognerebbe rivedere tutte le date del mercato: quelle di partenza e di fine. Non convince l’idea della FIFA di una maxi-finestra
  • Finita la stagione con l’assegnazione delle coppe, dopo poche settimane partirebbe la nuova stagione, con il rischio di compromettere la preparazione e di conseguenza la stagione
  • I nuovi acquisti sarebbero direttamente catapultati in campo senza avere il tempo di ambientarsi
  • Tornando a giocare, anche le rinunce delle mensilità di stipendio da parte dei calciatori potrebbero saltare