Perché il Milan ha perso 146 milioni nel 2019

Perché il Milan ha perso 146 milioni nel 2019, facendo registrare il peggior rosso della propria storia?

Secondo alcune letture circolate sul web e sulla stampa, la ragione…

Perché il Milan ha perso 146 milioni nel 2019

Perché il Milan ha perso 146 milioni nel 2019, facendo registrare il peggior rosso della propria storia?

Secondo alcune letture circolate sul web e sulla stampa, la ragione di questa perdita record andrebbe ricercata in una presunta pulizia di bilancio, decisa dagli amministratori del club per spesare già nell’esercizio 2018-2019 possibili costi futuri e alleggerire così i bilanci delle prossime stagioni, anche in vista di un nuovo confronto con la Uefa sul fair play finanziario.

Ad una lettura attenta del bilancio consolidato del gruppo Milan e del bilancio individuale della capogruppo AC Milan SpA, tuttavia, questa radicale opera di pulizia dei conti non sembrerebbe esserci stata e le ragioni dietro alla perdita record da 146 milioni di euro sarebbero da imputarsi ad altri fattori come la flessione dei ricavi e l’aumento significativo del costo del personale.

Questo non significa che, ad oggi, la dirigenza del Milan sia disinteressata ad intraprendere un percorso virtuoso sia in termini di crescita dei ricavi sia in termini di contenimento dei costi.

In termini di riduzione dei costi futuri, ad esempio, qualche segnale lo si può intravedere già nel bilancio 2019, dal quale emergono accantonamenti a fondo rischi per circa 7 milioni (comunque inferiori ai 18 milioni nel 2017-2018), oltre che una riduzione importante degli oneri finanziari, scesi da 22,3 milioni a circa 11 milioni, grazie all’impegno di Elliott nel sostenere finanziariamente il club.

Dal bilancio 2019 emerge però, con la forza dei numeri, che nell’estate del 2018, quando Elliiott rilevò il Milan da Yonghong Li, la nuova dirigenza rossonera aveva una strategia diametralmente opposta a quella attuale.

La decisione di affidare la direzione tecnica del club a Leonardo, mettendo a disposizione dell’attuale dirigente del PSG un budget importante sia nella sessione estiva sia in quella invernale del mercato, così come l’iniziale volontà di opporsi alle sanzioni Uefa sul fair play finanziario, sono state di fatto “rinnegate” dodici mesi dopo.

Basti pensare alla decisione di accordarsi con la Uefa, accettando l’esclusione di un anno dalle competizione europee, e alle operazioni condotte nell’ultima sessione di mercato, che hanno portato in rossonero giocatori giovani, più economici e,  nella visione della dirigenza, con un maggiore valore di rivendita futura.

Una svolta coincisa con il maggior peso sulla strategia del club progressivamente assunto dall’amministratore delegato Ivan Gazidis, insediatosi ufficialmente nel dicembre 2018, e con il successivo addio di Leonardo.

Il bilancio del Milan al 30 giugno 2019, sebbene approvato dal cda pochi giorni fa, è dunque già una fotografia sbiadita (o parzialmente sbiadita) e che, almeno sul fronte dei costi, descrive gli effetti economici di un disegno sportivo (e dunque anche economico) che è stato totalmente ribaltato.

Se infatti i ricavi caratteristici, anche per la stagione 2019-2020, continueranno a rimanere stagnanti attorno ai 200 milioni di euro, con ogni probabilità nel bilancio al 30 giugno 2020 si vedranno i primi effetti della riduzione del costo della rosa seguita all’ultimo mercato.

Perché il Milan ha perso 146 milioni – L’analisi dei numeri

Guardando il conto economico del Milan dell’esercizio 2018-2019 a confronto con il conto economico dell’esercizio 2017-2018 emerge in modo chiaro che l’aumento della perdita consolidata netta del gruppo AC Milan, passata 126 milioni di euro a 146 milioni di euro, è dovuta essenzialmente a questi fattori:

  • Minori ricavi per 14,6 milioni;

Perché il Milan ha perso 146 milioni - i ricavi

  • Maggiori costi (prima della gestione finanziaria) per circa 18,9 milioni di euro, parzialmente compensati da minori oneri finanziari;

Perché il Milan ha perso 146 milioni - i costi

  • Minori oneri finanziari, per circa 11,2 milioni (grazie al rimborso anticipato dei bond).

Perché il Milan ha perso 146 milioni - la perdita record

Perché il Milan ha perso 146 milioni – Il costo della rosa

Se la flessione dei ricavi può essere in gran parte spiegata con il minore appeal commerciale del Milan rispetto al passato anche alla luce di risultati sportivi non all’altezza del suo blasone, oltre che ad un minor contributo delle plusvalenze da cessione di calciatori rispetto all’esercizio 2017-2018, l’aumento dei costi va in gran parte ascritto alla significativa crescita del costo della rosa seguito dovuto alla campagna trasferimenti dell’estate 2018 e del gennaio 2019.

Nel 2018-2019 il costo del personale tesserato, anche a seguito dell’arrivo di giocatori dall’ingaggio pesante come Higuain o Bakayoko, dal rinnovo con adeguamento di calciatori già in rosa, come Romagnoli, e dalla permanenza in rosa di giocatori in esubero ma con stipendi importanti, come Montolivo e Bertolacci, è aumentato di 33,89 milioni rispetto al 2017-2018.

Più nel dettaglio, considerando anche gli ammortamenti relativi ai diritti alle prestazioni sportive dei calciatori e al costo dei giocatori arrivati in prestito, il costo della rosa del Milan sotto le gestione Leonardo è stato di 236,5 milioni, in aumento del 20% rispetto alla stagione di Fassone e Mirabelli.

Perché il Milan ha perso 146 milioni - il costo della rosa

L’incidenza sui ricavi, compresi quelli derivanti del player trading (plusvalenze, ricavi da prestiti, ecc.) è stata del 98% a fronte del 77% dell’anno precedente. Non solo, il costo della rosa 2018-2019 è stato addirittura superiore ai ricavi al netto dei proventi della gestione calciatori, pari a 215,52 milioni di euro.

Perché il Milan ha perso 146 milioni – Conclusioni

Dall’analisi dei numeri emerge con chiarezza che le ragioni dietro il rosso di bilancio record del Milan nella stagione 2018-2019 non sono da attribuirsi a una presunta “pulizia di bilancio” quanto agli effetti incrociati di una campagna acquisti dispendiosa sotto il profilo economico e di un flessione dei ricavi.

Molto probabilmente se gli investimenti fatti da Leonardo nell’estate 2018, a partire dall’ingaggio di Higuain, ma senza dimenticare gli investimenti su Paquetà e Piatek, avessero portato il Milan a qualificarsi alla Champions League 2019-2020, un risultato di bilancio così negativo avrebbe potuto sancire l’avvio di un ciclo virtuoso alimentato dai ricavi legati alla principale competizione europea.

Il condizionale è d’obbligo considerando che il club avrebbe dovuto alzare il livello dello scontro con la Uefa davanti al TAS.