«La Var pare sia diventata un disastro. Abbiamo commesso degli errori quest’anno, inutile difendere l’indifendibile, però lavoriamo di continuo con il nostro staff tecnico e ci serve ancora un po’ di tempo ma tutti noi sappiamo che la tecnologia può salvarti la carriera».
Con queste parole l’arbitro Paolo Valeri di Roma è intervenuto oggi pomeriggio a Coverciano per l’XI Seminario “Il calcio e chi lo racconta” organizzato da Ussi e Figc. Come riporta l’ANSA, Valeri ha parlato del tema “La Var ai Mondiali” essendo stato uno dei direttori di gara italiani preposti alla tecnologia a Russia 2018.
«’Fino al 2017 ho arbitrato senza, poi è arrivata questa novità che può correggere una tua decisione e far sì che possa essere quella giusta. All’inizio ci può essere stata un po’ di resistenza ma solo inconsciamente. Noi arbitri siamo tutti a favore perché evita polemiche e permette di essere più sereni. Sappiamo che la Var va usata, può salvarti dagli errori in una partita e quindi anche la carriera. Nei prossimi anni arriveremo a una grande uniformità da parte del direttore di gara e di chi è al lavoro alla Var», ha spiegato il fischietto romano.
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Secondo Valeri tra le migliorie da apportare «selezionare bene le immagini a disposizione e sfruttare anche 20-30” in più nell’analizzare le immagini. Bisogna essere più scrupolosi e prendersi più tempo». Quindi un riferimento alla scorsa stagione, la prima con la Var nel calcio italiano: «Pochi casi crearono polemiche, adesso sono aumentati perché la casistica dell’utilizzo della Var è più varia, non perché noi arbitri “bypassiamo” di più le decisioni di chi sta davanti ai monitor. Il protocollo Var? Dall’anno passato non è cambiato molto e comunque non sta agli arbitri correggerlo bensì all’IFAB».