«Non riesco a capire come si sia potuto fare un errore del genere, è stato un errore inconcepibile». Così ieri il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, aveva commentato la mancata assegnazione del rigore alla Roma per il fallo di D’Ambrosio su Zaniolo non visto dall’arbitro Rocchi e non rilevato dal Var, Michael Fabbri.
Sempre nella giornata di ieri, come riporta la Gazzetta dello Sport, il designatore Nicola Rizzoli è tornato con il suo staff sull’episodio. Ha passato in rassegna le immagini che l’operatore ha fornito a Fabbri e gli audio che il Var si è scambiato con Rocchi.
Il report arrivato dall’Olimpico ha chiarito che molto probabilmente Fabbri ha avuto troppa fretta, si è accontentato delle prime immagini passategli dall’operatore, che non chiarivano sufficientemente la dinamica dell’ intervento, non ha aspettato e non ha sollecitato la visione di quelle delle altre telecamere, molto più nitide.
In questo modo, si è fatto l’idea che l’errore di Rocchi, nel caso, non fosse così grave, e ha indotto il collega a confermare l’ errata valutazione maturata sul campo.
«Un errore umano – è il commento off the records sempre raccolto dalla Gazzetta che arriva dai vertici dell’ Aia -. Evitiamo di rimettere in discussione il meccanismo della Var, o di riaprire il capitolo dei rapporti tra arbitri e tecnologia».
«Voltiamo pagina – dice Marcello Nicchi -. Rocchi e Fabbri hanno ammesso l’ errore, ora lavoriamo tutti per evitare casi simili in futuro».
Ora l’Aia sta riflettendo sull’opportunità di staccare un gruppo di addetti al Var, come per gli assistenti (previa autorizzazione della Fifa). Una specie di divisione a parte, in cui magari far confluire anche gli arbitri che hanno appena lasciato il campo per raggiunti limiti di età, in modo da garantire alla video assistenza solo gente di grande esperienza.
È in parte quello che ha proposto anche domenica sera Luciano Spalletti. Sull’ altro punto – quanto evidenti debbano essere gli errori da rivedere al video – i nostri vertici arbitrali stanno lavorando da giorni.
Fabbri non suggerisce a Rocchi la review perché le immagini in suo possesso non chiariscono inequivocabilmente che il collega ha commesso un errore evidente.
Se la logica resta questa, non usciremo mai dall’equivoco. Rizzoli per primo se n’è reso conto e per questo l’ Aia si farà promotrice presso l’Ifab di alcune modifiche al protocollo, improntate ad allargare il raggio d’ azione della Var non solo sui falli di mano, ma anche sui «contatti bassi», come li definiscono in gergo, tra difensore e attaccante. Da attenzionare molto più dei contrasti aerei, i cosiddetti «body check».