Cresce il valore del calcio italiano. Secondo il Bilancio Integrato 2016 della FIGC, progetto di analisi e rendicontazione del calcio italiano, presentato oggi al Circolo dei Lettori di Torino, il calcio italiano produce un fatturato complessivo pari a oltre 3,7 miliardi euro (il 69,6% deriva dai campionati professionistici). L’incidenza a livello diretto del calcio italiano sul PIL del calcio mondiale è dell’11%, mentre la Federazione ha registrato un aumento dei ricavi del +12%.
Un ampio documento che illustra il modello di gestione della Federazione, con risalto ai programmi strategici, la sostenibilità, la trasparenza e i progetti futuri per la costante valorizzazione del calcio italiano.
Il Bilancio Integrato è anche uno strumento innovativo nel panorama delle federazioni internazionali e la FIGC è tra le prime a utilizzare un sistema così approfondito di rendicontazione, che permette di analizzare nel dettaglio il “valore” creato dal nostro calcio.
IL MODELLO DI GESTIONE
La Federazione lavora per incrementare il suo valore nel rapporto diretto con i cosiddetti “stakeholder” (sponsor e partner), organizzando la propria mission su cinque capitali fondamentali:
- capitale economico, contributi, ricavi commerciali
- capitale produttivo e naturale, centri tecnici e infrastrutture
- capitale umano, dipendenti e loro competenze individuali
- capitale intellettuale e organizzativo, know-how tecnico, marchio
- capitale sociale e relazionale, rapporti sul territorio e con enti/istituzioni
LA DIMENSIONE ECONOMICA
Lo studio sui conti economici voluto dalla FIGC nel 2016 riporta che nella sola stagione 2014/15 il settore calcistico ha prodotto un fatturato complessivo pari a oltre 3,7 miliardi € (il 69,6% deriva dai campionati professionistici).
L’incidenza a livello diretto del calcio italiano sul PIL del calcio mondiale è dell’11%.
A fronte di ciò, i costi registrati per la stessa stagione sono stati 4,3 miliardi €, con una perdita pari a 525,8 milioni di euro. Qui la percentuale portata dai campionati professionistici sale al 99%. All’interno di questo report, il dato costi/ricavi relativo alla FIGC si riferisce all’esercizio 2015 (chiuso il 31 dicembre), mentre i valori dei vari campionati sono riferiti al termine del 30 giugno 2015.
Dal report 2014/15 emerge che la FIGC è l’unica componente con un saldo in attivo (+4 milioni €), e l’impegno della Federazione, nel corso del 2016, è stato di consolidare le azioni intraprese in termini di sviluppo del sistema federale, a fronte di un taglio nei contributi operato dal CONI e quantificabile in -22,5 milioni € sia nel 2015 che nel 2016 (a cui va aggiunto un taglio di altri 4,3 mln nel 2017).
Una riduzione del 50% rispetto all’esercizio 2011 che non ha impedito alla Federazione di mantenere o incrementare gli standard offerti.
Nell’analisi comparativa fra il bilancio 2015 e quello 2016 emerge un sostanziale aumento dei ricavi, in particolare grazie agli introiti derivanti dalla partecipazione a Euro 2016 (14 milioni €) e l’organizzazione delle finali di Champions League maschile e femminile (1 mln €).
Aumentano anche i ricavi commerciali, che passano da 40,3 a 43,3 mln €, contribuendo a chiudere l’esercizio 2016 con un incremento ricavi totale di +18,6 milioni € rispetto all’anno precedente. (155,5 mln € 2015, contro i 174,1 mln € del 2016).
PROGETTI E MARCHIO
La Federazione prosegue nel suo sviluppo trasversale con la creazione dei Centri Federali Territoriali in varie città d’Italia, a cui vanno aggiunti gli interventi infrastrutturali sul Centro Tecnico di Coverciano, per un investimento previsto di circa 4,5 milioni € per il biennio 2017-2018.
La convenzione con l’Istituto per il Credito Sportivo, attivata nel 2016, ha permesso l’introduzione di un programma di finanziamento di 90 milioni € destinato agli interventi infrastrutturali su stadi e impianti sportivi – mentre resta nei piani un’ipotesi di rinnovamento del Museo del Calcio, a Firenze, per il quale la FIGC ha investito solo nel 2016 il 25% in più rispetto al passato.
Il 2016, infine, è stato anche l’anno in cui si è ulteriormente rafforzato il rapporto fra la FIGC e lo sponsor tecnico PUMA, con un programma licensing e merchandising che ha portato alla vendita di quasi 1,2 milioni di articoli, di cui l’80% commercializzati all’estero.