Società di calcio in crisi, ennesima estate di passione: ecco chi rischia

Tra pochi giorni, il 20 luglio prossimo, il Consiglio Federale esaminerà i ricorsi e decreterà l’elenco definitivo delle squadre ammesse al prossimo campionato di serie C, in attesa di ripescaggi e riammissioni…

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Tra pochi giorni, il 20 luglio prossimo, il Consiglio Federale esaminerà i ricorsi e decreterà l’elenco definitivo delle squadre ammesse al prossimo campionato di serie C, in attesa di ripescaggi e riammissioni dalla D per i primi di agosto.

Le composizioni definitive dei gironi? A questo punto, non prima di agosto. Il 6 del mese prossimo comincerà la Coppa Italia, il 27 il campionato. Per tanti tifosi in tutta Italia, si annunciano altre settimane roventi e con il fiato sospeso.

Importanti novità a Vicenza. Una lettera d’intenti tra Marco Franchetto, attuale vicepresidente e Ad della Vi.Fin. (la finanziaria che detiene il pacchetto azionario del club) e l’ingegner Francesco Pioppi, rappresentante della Boreas Capital, la holding arabo-lussemburghese, che nell’arco di alcuni mesi acquisirà il 75% delle azioni, delinea la cessione del club entro il 31 dicembre 2017.

Boreas Capital è una newco recentemente avviata per operare in Europa, partecipata e controllata dalla Igs Holding (settore sanitario) con sede a Dubai (Emirati Arabi Uniti), organizzazione leader nel settore sanitario dal 2007 operante nel Medio oriente, Asia ed ora anche in Europa.

“L’investimento su un progetto triennale per tornare il prima possibile in serie B – ha spiegato Pioppi – è nell’ordine dei 7-8 milioni di euro. Il budget per la stagione 2017-2018, rateizzazione dei debiti esclusa, sarà di 4 milioni”. Presentato anche il nuovo sponsor per il prossimo triennio: si tratta delle Acciaierie Valbruna Spa, leader nella produzione dell’acciaio, il cui nome comparirà nelle maglie.

Hanno già alzato definitivamente bandiera bianca Latina e Como. I pontini, retrocessi in terza serie assieme al Vicenza con una società fallita a campionato in corso, già a giugno hanno subìto la revoca dell’affiliazione alla Lega Calcio, con lo svincolo automatico di tutti i giocatori: ancora non si sa se una nuova società, entro il 27 luglio, riuscirà a ripartire dalla serie D o dall’Eccellenza.

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Fine della corsa anche per il Como, che a sua volta era fallito in marzo e rilevato a campionato in corso da una nuova società intestata alla moglie del calciatore ghanese Michael Essien (ex Chelsea, Real Madrid e Milan); tuttavia, dopo aver disputato i playoff di Lega Pro perdendo al primo turno contro il Piacenza, la nuova società non ha ottenuto l’affiliazione alla Figc perché non ha ottemperato agli obblighi relativi a stipendi e contributi arretrati, documentazione e fideiussione.

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Di fatto è un terzo fallimento per i lariani, seguente solo di pochi mesi quello di marzo, mentre il precedente risaliva al 2004: ennesimo buco nero in una storia calcistica iniziata nel 1907 che vanta anche 14 campionati in serie A.

Problemi enormi anche in Sicilia per due società: Messina e Akragas. Entrambe non hanno presentato entro il termine del 5 luglio la fideiussione necessaria. Le due società lo hanno ammesso con un comunicato ufficiale, invitando chi potesse intervenire in soccorso con risorse economiche adeguate a garantire la prosecuzione dell’attività a farlo negli ultimi giorni utili (i ricorsi saranno presentabili entro venerdì 14 luglio alle 19).

«Qualora dovessero presentarsi reali e credibili interlocutori interessati all’acquisizione di quote societarie, che immetteranno nuovi capitali, si ribadisce la totale disponibilità a cedere le stesse in parte o in toto, a costo zero», scrive l’attuale presidente del club di Agrigento Silvio Alessi.

Un appello che, in base a quanto riportano i media locali, è destinato probabilmente a cadere nel vuoto, nella Città dei Templi come a Messina, dove la prima società fu fondata addirittura nel 1900 e, tra varie traversie, fusioni e fallimenti, ha comunque vissuto anche 10 stagioni in serie

L’elenco, quasi certamente, non finirà qui. La situazione più compromessa sembra essere quella della Maceratese, che ha presentato domanda di iscrizione sul filo di lana ma non ha dato seguito con la fideiussione ed è gravata pure da un deferimento per mancati pagamenti ai tesserati e da un’istanza di fallimento.

A fortissimo rischio di esclusione anche una “nobile decaduta” come il Mantova (fondato nel 1911, più volte fallito, 7 campionati in serie A), che a sua volta non ha presentato la fideiussione, smentendo nei fatti l’ottimismo dichiarato pochi giorni fa dal presidente Marco De Sanctis; inoltre il revisore contabile ha certificato il mancato ripianamento di un debito di circa 900 mila euro.

Iscrizione e fideiussione sono in regola per Catanzaro e Arezzo, che probabilmente però pagheranno alcuni ritardi con una penalizzazione in classifica nel prossimo campionato, mentre a Modena la situazione per il momento è formalmente a posto (regolarizzati entro i limiti pagamenti, iscrizioni e fideiussione); tuttavia il patron Caliendo, che assicura di avere tutto sotto controllo ed avere già raggiunto l’accordo anche per la cessione della società, dovrà dimostrare di avere immesso entro il 7 luglio 1 milione e 800 mila euro nelle casse societarie per superare il prossimo vaglio della Covisoc sulla situazione patrimoniale.

Sperano, invece, le squadre che hanno presentato domanda di ripescaggio o chiedono la riammissione dalla D in serie C, pronte a coprire le falle che si verranno a creare: Triestina, Lumezzane, Rieti, Rende e Vibonese sono alla finestra, mentre ha rinunciato il Ciliverghe Mazzano.