Pronti 15 milioni per rilanciare il Flaminio: ma non sarà la casa della Lazio

Ristrutturazione stadio Flaminio – Quindici milioni di euro: è quanto il Comune di Roma intende raccogliere attraverso la partecipazione al bando «Keeping it Modern» della Getty Foundation per ristrutturare lo stadio Flaminio.

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Ristrutturazione stadio Flaminio – Quindici milioni di euro: è quanto il Comune di Roma intende raccogliere attraverso la partecipazione al bando «Keeping it Modern» della Getty Foundation per ristrutturare lo stadio Flaminio.

Il Campidoglio, come riporta il Corriere della Sera nelle pagine romane, ha depositato domanda di partecipazione al bando alla fondazione con sede a Los Angeles che intende finanziare i progetti volti al mantenimento del patrimonio architettonico moderno e che si è già mostrata molto interessata al recupero del Flaminio.

L’esito del bando è atteso per fine mese, ma da quanto filtra si tratta adesso di capire solo quanti dollari andranno a coprire la stima della quindicina di milioni necessaria a rimettere a nuovo l’impianto lasciato andare in rovina dal disuso degli ultimi anni.

L’obiettivo del Comune di Roma e del Coni, che sono tornati a parlare la stessa lingua dopo il gelido mutismo seguito al no di Raggi alle Olimpiadi 2024, è quello di farne la casa del rugby italiano.

Ristrutturazione stadio Flaminio: sarà la casa del rugby italiano

Il progetto, che vede il coinvolgimento della Federazione italiana rugby (FIR) è quello di destinare l’impianto, di altissimo valore artistico-architettonico nel cuore di Roma e la cui capienza resterà di 25 mila posti, al rugby femminile, alle giovanili e al seven disciplina olimpica.

La Nazionale maschile, quella del Sei Nazioni, avendo bisogno di una sede da 50 mila posti, resterà all’Olimpico, anche se la kermesse più famosa d’Europa iniziò la fase a sei proprio lì, al Flaminio nel 2000.

La Fir, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, dovrebbe anche riuscire a spostare al Flaminio la nuova sede federale, mettendo così una presenza fissa a garanzia dell’impianto.

«Il recupero del Flaminio è un’idea interessante, mia e di Malagò. Siamo partiti da lì col Sei Nazioni, si può recuperare un patrimonio importante per Roma, il rugby e lo sport in generale», ha confermato il presidente FIR, Alfredo Gavazzi.

È il segnale di una macchina che comincia già a mettersi in moto dopo anni di immobilismo, come se tutti i soggetti istituzionali interessati aspettassero solo che qualche coraggioso (o visionario) facesse il primo passo. Si era pensato alla Lazio del calcio, ma un po’ la logistica dell’area e un po’ la richiesta di compensazioni edilizie da parte di Claudio Lotito hanno raffreddato la possibilità fino a farla cadere. Si era proposto anche Massimo Ferrero, patron della Sampdoria.