Berlusconi e i figli al bivio su Mediaset: resistere a oltranza o trattare con Vivendi

Berlusconi vertice di famiglia su Mediaset Vivendi – Silvio Berlusconi si prepara a riunire il gran consiglio di famiglia per decidere le prossime mosse nella delicatissima partita a scacchi contro…

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Berlusconi vertice di famiglia su Mediaset Vivendi – Silvio Berlusconi si prepara a riunire il gran consiglio di famiglia per decidere le prossime mosse nella delicatissima partita a scacchi contro Vivendi. Lo segnala il quotidiano La Repubblica in un ampio servizio dedicato al tentativo di scalata di Mediaset da parte del gruppo francese guidato da Vincent Bolloré.

Vivendi prosegue infatti a tappe forzate la scalata a Mediaset e dopo essere salita al 12,32% nella giornata di ieri, è ufficialmente salita oggi al 20% del capitale di Mediaset.. Servono dunque decisioni rapide e Berlusconi, memore delle frizioni del passato tra i figli sul futuro delle tv di Arcore, ha deciso di rompere gli indugi e serrare le fila sul fronte interno per difendere il cuore dell’impero dall’assalto francese.

Marina, Piersilvio, Barbara, Luigi ed Eleonora – scrive Ettore Livini su Repubblica – dopo essersi consultati più volte nelle ultime 24 ore, potrebbero trovarsi forse già oggi attorno a un tavolo assieme al padre per stabilire come muoversi.

Berlusconi vertice di famiglia su Mediaset Vivendi: due scenari sul tavolo

Due le ipotesi sul tavolo del vertice della famiglia Berlusconi:

  • Mettere mano al portafoglio per difendere Mediaset. Come già è stato fatto ieri spendendo 140 milioni per arrotondare la partecipazione al 38,2%.
  • Seppellire l’ascia di guerra e venire a patti con Bollorè per creare quel “polo di media e produzione” che aveva convinto i due ex-partner a firmare l’intesa su Premium. Polo in cui potrebbero confluire Telecom Italia, Canal Plus e forse pure Orange.

In questa seconda ipotesi, tuttavia, il ruolo di Fininvest sarebbe marginale. I Berlusconi rischierebbero di essere ridimensionati a soci finanziari con il contentino, al limite, di uno strapuntino per Piersilvio. Due scenari diametralmente opposti che – come ovvio – richiedono unità in famiglia.

Il tam-tam in arrivo da Fininvest finora è chiaro: rullano i tamburi di guerra. I vertici del Biscione sono al lavoro con gli advisor per capire quali opzioni ci sono sul tavolo. La prima linea Maginot cui punta Berlusconi è la difesa “politica” del Sistema paese contro l’imboscata francese.

Berlusconi vertice di famiglia su Mediaset Vivendi: la vendita del Milan per blindare le tv

L’idea però è che è meglio contare sulle proprie forze, anche se la strada è stretta. I soldi non sono un problema. Fininvest aveva a fine 2015 più di 330 milioni di liquidità e la cessione del Milan porterebbe altri 400 milioni, un tesoretto più che sufficiente per rintanarsi nel Fort Alamo di Cologno e resistere a lungo all’assedio di Bolloré. Un primo chip di questa somma è stato usato ieri per salire in Mediaset rastrellando quel 3,5% che il Biscione poteva comprare nel 2016 senza incorrere in obblighi d’Opa.
Un modo per provare a blindare la maggioranza cercando l’appoggio di altri soci (con garbo per evitare l’accusa di concerto) per poi trattare con Vivendi da una posizione di maggior forza. L’alternativa è alzare la posta alleandosi a Sky con un’operazione più aggressiva. Ipotesi però al momento poco credibile.

Il gran consiglio delle prossime ore servirà quindi a decidere quale strada imboccare preservando, se possibile, i fragili equilibri di famiglia. Marina e Piersilvio non paiono aver nessuna voglia di mollare la presa sulle televisioni. Barbara Berlusconi invece potrebbe essere di un altro parere. Qualche anno fa ha criticato la decisione del padre e dei figli di primo letto di non vendere Mediaset a Rupert Murdoch. Cosa dirà adesso? L’idea di metter mano all’argenteria di famiglia per difendere Mediaset potrebbe non trovare d’accordo né la primogenita di Veronica Lario né i fratelli Eleonora e Luigi. Più interessati magari a mollare la patata bollente di Mediaset in cambio di una tranquilla partecipazione in uno dei colossi del settore del futuro.