Glasgow Rangers, ritorno in Premiership per mettere in ordine i conti

Glasgow Rangers promossi conti – Il purgatorio è finito: i Glasgow Rangers sono tornati nella Premiership scozzese dopo il fallimento del 2012. Con quattro turni di anticipo, la squadra simbolo dei…

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Glasgow Rangers promossi conti – Il purgatorio è finito: i Glasgow Rangers sono tornati nella Premiership scozzese dopo il fallimento del 2012. Con quattro turni di anticipo, la squadra simbolo dei protestanti di Scozia ha vinto la Championship – la Serie B locale – e dalla prossima stagione potrà tornare a lottare per il titolo, dopo anni in cui il Celtic Glasgow ha dominato la scena nazionale. In queste stagioni post bancarotta, i Rangers hanno vinto in Terza Divisione, in League One e in Championship al secondo tentativo – lo scorso anno erano arrivati ai play-off, eliminati dall’Hibernian. La promozione nella serie più importante, la possibilità di qualificarsi alle coppe europee e le chance di diventare i campioni nel 2016-2017 aiuteranno i Rangers a mettere in ordine i propri conti finanziari.

Il bilancio 2015, chiuso il 30 giugno scorso e approvato ad ottobre dall’assemblea, ha visto un risultato operativo in negativo di 9,9 milioni di sterline (circa 12,4 in euro), con un total revenue di 16,4 milioni di sterline (20 milioni di euro) più 394 mila sterline di altri ricavi operativi. Il fatturato è in calo di quasi 1 milione rispetto all’esercizio precedente, con i costi che sono stati di 26,8 milioni di sterline – anche loro di circa un milione più bassi rispetto al 30 giugno 2014. A permettere la diminuzione delle uscite sono stati i tagli dell’11% sui costi dello staff, la voce più dispendiosa per il bilancio del club: al 30 giugno scorso la società spendeva 13,2 milioni di sterline per pagare i propri dipendenti (circa 19 milioni di euro), con la prima squadra che pesava sul bilancio per 6,2 milioni di sterline (8,8 convertiti in euro).

Tra i calciatori della rosa solo due hanno già militato con i Rangers in Premiership: il giovanissimo Barry McKay e il capitano Lee Wallace che hanno scelto di restare a Ibrox nonostante la pesante retrocessione d’ufficio. Lo stadio dei Rangers – valore in bilancio per 62,2 milioni di sterline (77 in euro), quasi 51mila posti – nella stagione 2014-2015 ha visto una media spettatori di 34556 a partita, in calo rispetto a quella precedente che era di 41mila per ogni match casalingo. Il numero degli abbonamenti venduti è stato di 26515, per un valore complessivo di 6,3 milioni di sterline (8,9 in euro) con costo-medio di 237 sterline (337) in aumento di 20 sterline rispetto a quelli della stagione 2013-2014 (ma quell’anno furono staccati più di 36mila tagliandi per oltre 7milioni di ricavi).

Il 2015 per i protestanti scozzesi è stato l’ennesimo anno di cambiamenti. Il 6 marzo è stato eletto il novo board della società, tutt’ora in carica. Tra gli obiettivi c’era quello (centrato) di un imminente ritorno in Premier; poi ottenere una qualificazione in Europa e aumentare la crescita del fatturato ad un ritmo del 2,4% all’anno per i prossimi cinque esercizi. Intanto, per celebrare il ritorno nella serie più importante della Scozia, il sorteggio ha voluto che i Rangers affrontassero domenica 17 aprile il Celtic, in uno storico Old firm che varrà l’accesso alla finale di Coppa di Scozia (ore 13 dell’orario italiano).